Non è supportato da un ragionamento economicamente compatibile l’indice di proporzione calcolato tra i soldi che alcuni castelvetranesi hanno conservato nelle banche e alla Posta, con la grave crisi occupazionale ed economica che attraversa il territorio.
IL DATO NON E’ NUOVO
Qualche hanno fa, il Giornale di Sicilia ,pubblicò un’ articolo su questo dato davvero considerevole.
Castelvetrano ,nel 2015, secondo i dati della Banca d’Italia, registrava risparmi depositati presso i vari istituti per 760 milioni di Euro.
I primi dati del 2017 indicano che complessivamente, in Sicilia, il risparmio tende ad aumentare. Il clima d’incertezza lo favorisce. chi ha tanti soldi intende stare dietro le quinte.
Come si giustifica, con una crisi economica insistente da anni, con tutte le attività giudiziarie, sequestri e confische a vari imprenditori , una presenza di denaro cosi massiccia? Castelvetrano è un comune con 30 mila abitanti. Tolti i minorenni , 8 mila persone circa che risultano senza una occupazione stabile, chi sono i 2paperoni2 di Castelvetrano?.
Il dato cozza con le proporzioni della ricchezza prodotta dall’economia reale che negli ultimi anni è scesa vertiginosamente e la presenza di liquidità. Parte di questi soldi potrebbero essere finiti anche in fondi d’investimento speculativi? Di chi sono questi soldi?Nonostante la profonda crisi che attanaglia il territorio i soldi ci sono e banche e promotori finanziari lo sanno. Probabilmente , il dato è il frutto di ricchezze accumulate negli ultimi 20 anni . Somme accantonate e non investite. Di certo, qualcuno di soldi ne ha molti e forse non ci tiene farlo vedere e non investe in attività .Li tiene fermi nelle banche che, a loro volta, li vanno ad investire al Nord o all’estero.
Il dato alto di soldi a risparmio non riguarda solo Castelvetrano
Nel Belice, oltre il 50 % dei residenti, è senza occupazione e nelle banche si trovano oltre 1 miliardo e 200 milioni di depositi bancari o nei prodotti postali.
Secondo i dati della Banca d’Italia, tra Castelvetrano, Partanna e Campobello di Mazara, depositati negli istituti di credito e nei libretti postali ci sono attualmente centinaia di milioni di Euro e gestiti nei vari prodotti finanziari, da istituti specializzati.
.
I dati bancari , riferiti all’anno 2015, indicano anche la presenza di molti soldi a risparmio anche nelle città Salemi e Santa Ninfa. Tra i due comuni , ci sarebbero oltre 500 milioni di Euro. I dati della Banca d’ Italia confermano la vocazione al risparmio di molti belicini parsimoniosi.
C’è un altro dato su cui conviene riflettere, fornito da “Il Sole 24 Ore”.
Nel 2015 gli italiani, oltre a disporre di 3.716 miliardi di liquidità, hanno prodotto un reddito complessivo di 1.080 miliardi, con un rapporto di 3,44 tra risparmio accumulato e ricchezza prodotta
L’enorme quantità di denaro a risparmio presente nell’Isola ha fatto gola a tante banche
Da parecchi anni sono calate in Sicilia molte banche settentrionali (Unicredit, Istituto San Paolo, Ca.RI.GE., Monte dei Paschi di Siena, Unipol, Banca Nuova, Credito Emiliano, Mediolanum, UBI Banca e via dicendo) che, famelicamente, drenando i risparmi dei siciliani e li reinvestono nel Centro Nord del Paese, con buona pace della economia isolana.
Il Giornale :”nelle banche c’è un “tesoro” di oltre 3000 mld: è degli italiani che hanno paura”
Le poche banche locali e rurali ancora esistenti , rappresentano un sistema con indicatori medi di patrimonializzazione particolarmente interessanti. La raccolta è superiore ai 4 miliardi di euro (in aumento dell’1,14%); gli impieghi sono pari a 2,7 miliardi di euro in aumento anch’essi dell’1,16%”. ecco perchè le banche del Nord stanno cercando di acquisirle.
Redazione il Circolaccio
Maurizio Franchina