Clamorose dichiarazioni di un nuovo pentito.
Sono già agli atti della Procura della Repubblica le sorprendenti verbalizzazioni di un nuovo pentito che sostanzialmente avvalorano molte già note testimonianze di tanti collaboratori di Giustizia, di tutti gli Investigatori delle Forze dell’ordine e, ancor più decisive , le diverse sentenze delle Corti d’Assise di Caltanissetta e Trapani. Il “fradiciume” (così definito dai veri mafiosi) Calcara Vincenzo, non è stato uno spontaneo mistificatore bensì uno strumento di chi , dentro e fuori “cosaloro”, con apposite riunioni svoltesi proprio a Castelvetrano, ha pianificato le maledette stragi che, insanguinandola, hanno disonorato l’Italia intera . E’ già stato segnalato alla Procura di riunioni mafia-politica a Castelvetrano. Le indagini, seppure a rilento, avranno certamente un naturale prosieguo nel processo in corso a Caltanissetta contro Matteo Messina Denaro quale autore delle stragi. Calcara Vincenzo aveva calunniato tante persone innocenti additandole come mafiosi ( così mortificando il lavoro da sempre svolto da tutti gli Investigatori che evidenziavano la falsità del Calcara con la più eclatante delle considerazioni. Questo finto pentito “che faceva finta di essere come Buscetta per imbrogliare il Ministero” dimostrava di essere null’altro che un depistatore perché “stranamente” era l’unico al mondo che non conosceva (???) Messina Denaro Matteo, né tutti i veri mafiosi della sua città e della provincia. Circostanza questa denunciata presto dal Giudice Massimo Russo.! “doveva uccidere il Giudice Borsellino con un fucile a cannocchiale, a Marsala”!!!!!! Mentre tutto era stato preparato perché la maledetta strage fosse compiuta a Palermo in via d’Amelio. Infangava la Città di Castelvetrano calunniandone il Sindaco Vaccarino e diffamando il Questore Germanà, il Vicario Messineo, l’Uomo dii Legge Pantaleo e tanti altri innocenti.
Dai verbali già depositati in Procura risulta infatti un incontro avvenuto “casualmente” nei locali di una caserma dei Carabinieri di Roma tra questo nuovo pentito e Calcara. Sostanzialmente le affermazioni di questo nuovo pentito rappresentano un importante tassello degli sviluppi processuali contro Matteo Messina Denaro a Caltanissetta. Infatti, queste affermazioni dimostrano ancora una volta, come, le false dichiarazioni calcaree erano strumentali per la distruzione della Democrazia Cristiana. E, con essa “ l’astro nascente Vaccarino.. e di conseguenza anche l’intera comunità castelvetranese. Era stata preparata un’ altra tipologia di strage, quella del fango sulla vita di persone innocenti , di tanti Funzionari dello Stato integerrimi . La falsità totale delle affermazioni di Calcara, infatti, come sopra detto, è confermata dalle sentenze delle Corti di Appello di Trapani (Pres. Dott. Pellino) e di Caltanissetta (Pres. Dott. Zuccaro) che definiscono la figura di Calcara come dedita in toto alla “ sfrontata mendacità”. Calcara , pentito costruito, era stato imbeccato per accusare tante persone innocenti , in primis il Professor Vaccarino, omettendo di indicare i veri mafiosi, dimostrando così di essere la copertura di Matteo Messina Denaro facendo finta di non conoscerne l’esistenza pur essendo nato e cresciuto nello stesso quartiere. “ho avuto l’incarico di fare finta di essere pentito e di calunniare Vaccarino, Messineo, Pantaleo, Germanà, Culicchia e altri. Se tu… (rivolgendosi al nuovo pentito, incontrato per alta strategia (!!!!)), se tu mi aiuti avvallando queste falsità, ti puoi assicurare tutti i soldi che vuoi, se dici si , ti faccio dare subito ogni garanzia da chi mi ha appositamente accompagnato. “” Per tali ragioni Calcara s’incontrava con altri pentiti, pur essendo una tale circostanza assolutamente vietata. Com’è stato possibile che Calcara si sia ritrovato in una stanza da solo con il nuovo pentito in una caserma dei Carabinieri a Roma, “casualmente?” Chi si adoperò perché si incontrassero in quella Caserma? E’ solo una storia di mafia locale o qualcosa di più ampia portata? Certo è, che è stato anche un attacco politico, poiché sono stati attaccati grossi esponenti dell’allora Democrazia Cristiana. Vaccarino in prigione e Scotti (Ministro deli Interni) dimesso. Quante altre “sequenze “ avremo modo di scoprire nell’attento esame di tutte le carte già depositate? Pubblicando le recenti testimonianze di Germanà, di Di Pietro, di Bonanno e di quanti altri saranno chiamati a deporre nello stesso processo cercheremo di costruire un quadro più completo di quel periodo storico nel prosieguo della nostra attività giornalistica di controllo per nulla asservita a qualsivoglia opaco centro di potere.
Maurizio Franchina