Niente cene, pranzi, conciliaboli per la campagna elettorale per i due posti vacanti al C.S.M. Abolite, anzi, no, “sospese” le “correnti” (come se si trattasse della corrente elettrica per la quale non è stata pagata la bolletta) la propaganda elettorale si fa con le sceneggiate. Niente conciliaboli con i rappresentanti della “Politica” (Dio ne salvi!) ma, al più con l’ubbidiente deposizione di una o più guardie carcerarie che attestino che uno o più boss mafiosi, giunti passeggiando alla loro presenza, hanno alzato il tono della voce per affermare “a quel Di Matteo là bisogna farlo fuori se no ci demolisce Cosa Nostra”.
E, poi, la sceneggiata al C.S.M. dove è stato convocato il Procuratore Nazionale Antimafia a spiegare perché ha rimosso nientemeno che il “condannato a morte” dalla mafia nonché cittadino di cento città, dall’Ufficio stragi, senza nemmeno consultare il Ministro della Pubblica Istruzione ed il Presidente del Comitato di Storia Patria.
Se si riterrà indispensabile esibire e pubblicare almeno qualche intercettazione telefonica potranno essere esibite quelle degli scambi di informazione tra i comitati presieduti, almeno uno o due, dal Guru Bongiovanni per la raccolta delle firme per Di Matteo. Saranno anche portati al Palazzo dei Marescialli gli attestati delle cittadinanze onorarie conferite al “più scortato” dei magistrati italiani con le quali riuscirono ad imporre la sua “vittoria” al concorso al posto alla Procura Nazionale Antimafia a Roma con contemporaneo “distacco” a Palermo “dove stava già”, attestati possibilmente con il conto per le trasferte per lui e per la scorta, aerei speciali etc.
Tutto ciò acquisito, sarà dimostrato che cotanto magistrato non poteva e non può rimanere lontano dall’Ufficio stragi, se no c’è il rischio che, nientemeno, si scopra che non c’è nient’altro da scoprire e finisca il bello della storia, che c’è solo quando si può affermare che “ci deve essere dietro ben altro”.
Fatto tutto ciò si potrà negare ad un Magistrato di indiscutibile valore per le indagini storiografiche di tornare al C.S.M. come Consigliere?
Basta con le intromissioni della politica!
Questo sarà il grido che correrà in tutti gli Uffici giudiziari d’Italia. “Mandiamo al C.S.M. magistrati sorretti dalla frenetica pubblicità dei guru con la croce dipinta sulla fronte”, cittadinanze onorarie a bizzeffe, tutte su proposta dei Consiglieri Cinquestelle (leghisti, rosicate!!!). Questi sì che sono “indipendenti dalla politica”.
Tutto questo, per tranquillizzare il Presidente Mattarella, ed assicurarlo che si è fuori dalla grande crisi morale. Con un condannato a morte (magari ricondannato per l’occasione) dalla mafia eletto a furore di guru e, di “Agende Rosse” la Magistratura sarà salva!
Auguri Sig. Presidente Mattarella.
Mauro Mellini
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