Le polemiche sul Csm e le indagini che coivolgono l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara hanno convinto l’avvocato Edoardo Polacco a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Perugia come parte lesa rispetto a quanto sta emergendo. «Notizie gravi perché inficiano una parte fondamentale della nostra Costituzione, perché inficiano la Giustizia nel suo complesso e nelle sue radici, nel paese in cui è nato il Diritto e sul quale è basato l’ordinamento giuridico d’Europa, il Diritto Romano». L’avvocato Polacco, patrocinante in Cassazione, fa anche riferimento alle frasi accusatorie lanciate dall’allora presidente della Repubblica Cossiga all’indirizzo dell’Anm, con riferimento a metodi mafiosi. “Le notizie di stampa ci hanno descritto una presunta attività, da parte del magistrato Palamara – scrive l’avvocato Polacco – e di altri suoi colleghi, incontri riservati e notturni, escamotage per non essere intercettati, cambi ripetuti di telefpnii, artifizi per collocare nei posti di comandi dei tribunali “uomini di fiducia”…». In assenza di dimissioni dei membri del Csm coinvolti nello scandalo, “la domanda che ci poniamo è se è possible essere stati indagati e magari condannati da quegli stessi magistrati per poi scoprire che loro stessi sarebbero stati a capo di una organizzazione malavitosa?». «Io personalmente – prosegue l’avvocato Polacco – ho fatto richiesta alla Procura della Repubblica di Perugia di essere chiamato quale parte offesa nell’eventuale processo penale che verrà deciso al fine di costituirmi parte civile e tutti i cittadini italiani dovrebbero fare altrettanto quali guardiani della Costituzione, prima che sia troppo tardi. Alla classe politica – conclude l’avvocato Polacco – il compito di ristabilire con il coraggio che oggi manca, il ruolo limpido e democratico della Magistratura cancellando correnti e spartizioni politiche contrarie alla Costituzione”.
Fonte: secoloditalia.it