Aveva forse ragione Crocetta a preferire un buon pranzo piuttosto che perdere tempo in una audizione alla Commissione Antimafia dell’ARS?
Potrebbe essere così visto che la commissione presieduta da Fava si è data tanto da fare e celermente per sciogliere un comune, Castelvetrano, assieme al famoso Onorevole Lumia, e ancora non sappiamo il perché, e invece resta insensibile ad una richiesta di audizione di una persona che intende dare notizie sui depistaggi ante stragi del 92. Avevamo avuto notizia dal giornalista Gian Joseph Morici, che da tempo si occupa di studiare e scrivere su questo argomento, che avendo trovato notizie importanti in merito aveva questa estate chiesto di essere sentito in commissione Antimafia, quella regionale, per riferire il tutto, ebbene dopo una serie di scambi di mail e telefonate ad oggi ancora non è stato ascoltato, l’ultimo rinvio motivato risale ai primi del mese scorso, motivato da impegni d’aula dei deputati, ad ogni modo nel rinviare avevano precisato che si sarebbero fatti sentire la settimana successiva, ancora aspetta. Forse in questa materia, quella dei depistaggi, è la prassi, come diceva Camilleri in una storia del Commissario Montalbano, la prassi in questo caso è ignorare le richieste come a Caltanissetta dove è stato segnalato un testimone disposto a parlare delle riunioni tenutesi a Castelvetrano, e nonostante sia stato sentito dagli investigatori, la procura, inspiegabilmente, non ha ancora ascoltato il teste. Probabilmente ci sarebbe da rivedere l’utilità di questa commissione visto che non ha neanche potere Giudiziario al contrario della Commissione Nazionale Antimafia, e quindi, è proprio lì che Gian Joseph Morici chiederà a questo punto di essere sentito. Quello delle stragi e dei depistaggi è una patata bollente che nessuno ha il coraggio di prendere in mano, anni di processi, terzo, quater, ecc. ecc. senza mai arrivare a niente. Certo se si continuano ad evitare le notizie è ovvio.
Maurizio Franchina
Il Circolaccio