Il diabolico vecchio formatosi alla scuola comunista delle Frattocchie con simpatie nel grande cerchio della finanza europea e creatore del protettorato di sinistra verso i Pm ambiziosi
Berlinguer lo considerava un democristiano di sinistra
Un comunista almeno sulla carta, strategico e trasversale che ha temuto il PM Di Matteo al tal punto di tentare di fermare l’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia e di intervenire con il suo potere sulla nomina del Procuratore di Palermo dopo il pensionamento di Messineo. Si oppose a due magistrati come Lo Forte e Lari che avevano lavorato con Caselli sulle stragi?. Perchè Renzi e Berlusconi accolsero le sue richieste?
Il presidente Napolitano è stato sempre garante dei poteri forti a livello nazionale e degli equilibri internazionali sull’asse inclinato dal peso degli Stati Uniti». Lo scrivono i giornalisti di inchiesta Ferruccio Pinotti (del Corriere della sera) e Stefano Santachiara (Il Fatto) in I panni sporchi della sinistra
Uno che sa come si può depistare e sopratutto a cosa serve depistare e disinfomare l’opinione pubblica attraverso i giornalisti allineati e pagati
Napolitano come Andreotti sa molte verità sulle stragi sulla trattativa e su tante vergogne italiane ma non parlerà. Porterà tutto con se ,cercando di non far trapelare nulla attraverso le sue strutture di potere e passando alla storia come un eroe
Il suo Curruiculum è di quelli che fanno paura
Il primo ritratto, di 60 pagine, di una famosa inchiesta, peraltro mai smentita è dedicato proprio all’ex presidente della Repubblica («I segreti di Napolitano»), «l’ex ministro degli esteri del Pci» come lo definì Bettino Craxi interrogato dal pm Di Pietro nel processo Enimont.
I rapporti con Mosca, quelli controversi con Berlusconi (capo della corrente migliorista del Pci, sostenitore del periodico Il Moderno, finanziato da Fininvest, ma anche dai costruttori Ligresti e Gavio), e le relazioni oltreoceano, con Washington.
Una storia complessa, dalla diffidenza iniziale del Dipartimento di Stato Usa e dell’intelligence americana («nel 1975 a Napolitano gli fu negato il visto, come avveniva per tutti i dirigenti comunisti»), alle aperture dell’ambasciata Usa a Roma, al «misterioso viaggio» di Napolitano negli Stati uniti nel ’78, nei giorni del sequestro Moro, l’altro viaggio insieme a Occhetto nel 1989, fino «all’incontro festoso, molti anni dopo, nel 2001, a Cernobbio, con Henry Kissinger, ex braccio destro di Nixon, che lo saluta calorosamente: My favourite communist, il mio comunista preferito. Ma Napolitano lo corregge ridendo: Il mio ex comunista preferito!».
Il credito di Napolitano presso il mondo anglosassone si dipana nel libro-inchiesta anche su un fronte diverso, che Pinotti segue da anni, la massoneria, e che si intreccia con la storia più recente, in particolare con le dimissioni forzate di Berlusconi nel 2011, a colpi di spread e pressioni delle diplomazie internazionali. Su questo terreno gli autori fanno parlare diverse fonti, tra cui una, di cui non rivela il nome ma l’identikit: «Avvocato di altissimo livello, cassazionista, consulente delle più alte cariche istituzionali, massone con solidissimi agganci internazionali in Israele e negli Stati Uniti, figlio di un dirigente del Pci, massone, e lui stesso molto vicino al Pd». Il quale racconta: «Già il padre di Giorgio Napolitano è stato un importante massone, una delle figure più in vista della massoneria partenopea» (proprio nei giorni successivi all’uscita del libro sarebbe spuntata, dagli archivi di un’associazione massonica di primo piano, la tessera numerata del padre di Napolitano, ndr).
Tutta la storia familiare di Napolitano è riconducibile all’esperienza massonica partenopea, che ha radici antiche e si inquadra nell’alveo di quella francese…». Avvocato liberale, poeta e saggista, Giovanni Napolitano avrebbe trasmesso al figlio Giorgio (legatissimo al padre) non solo l’amore per i codici «ma anche quello per la fratellanza» si legge. E poi: «Per quanto riguarda l’attuale presidente, negli ambienti massonici si sussurra da tempo di simpatie della massoneria internazionale nei confronti dell’unico dirigente comunista che a metà anni Settanta, all’epoca della Guerra fredda, sia stato invitato negli Stati Uniti a tenere un ciclo di lectures presso prestigiosi atenei.
Napolitano sarebbe stato iniziato, in tempi lontani, direttamente alla «fratellanza» anglosassone (inglese o statunitense)».
Da lì il passo ad accreditare la tesi, molto battuta in ambienti complottisti, di un assist guidato a Mario Monti, è breve, e viene illustrata da un’altra fonte, l’ex Gran maestro Giuliano Di Bernardo («criteri massonici nella scelta di Mario Monti») e da uno 007 italiano. L’asse di Berlusconi con Putin – specie sul dossier energia – poco gradito in certi ambienti, entra in questo quadro (fantapolitica?). Con un giallo finale nelle pagine del libro, raccontato da una autorevole fonte: Putin avrebbe dato a Berlusconi delle carte su Napolitano. Se queste carte esistono, riguardano più i rapporti americani di Napolitano che quelli con i russi». Materiale per una avvicente spy story su Berlusconi, Napolitano, Monti, Putin, la Cia, il Bilderberg.
Cosa è il gruppo Bilderberg?
Detto anche conferenza Bilderberg o club Bilderberg è un “club” di potenti della Terra.
E’ un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici e politici.
Contrariamente a quanto si può a tutta prima essere indotti a pensare, il gruppo Bilderberg non consiste in una società, né in una cospirazione di tipo politico: si tratta, invece, di un incontro privato tra potenti di tutto il mondo, che ricorre annualmente, a partire dal primo consesso, che avvenne nel 1954 presso l’Hotel Bilderberg della cittadina olandese di Oosterbeek. Prima di tutto gli interessi economici delle lobby che comandano il Mondo. L’obiettivo è il controllo finanziario e tutto quello che può servire ai grandi affari. Gli associati di Bliderberg preferiscono parlare più con i servizi segreti che con i ministri.
Napolitano faceva parte di questo club riservato. Un comunista con il vizio dell’alta finanza e dei servizi segreti
Fonte: Il giornale, il Fatto
Il Circolaccio
Salvo Serra