
Roma – Si è detto pronto a rinunciare all’immunità per farsi processare come un comune cittadino. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini prosegue lo scontro frontale con la magistratura dopo l’avviso di Garanzia ricevuto dalla Procura di Agrigento per il “caso Diciotti”.
Formalmente accusato di “sequestro di persona”, Salvini è convinto che l’indagine chiarirà ogni cosa e che si trasformerà in un boomerang per il Pm che l’ha avviata.
Il leader della Lega ha dichiarato di voler essere processato e, se chiamato, andrà volentieri a farsi interrogare per spiegare la sua posizione.
«Ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo» ha dichiarato Salvini, aggiungendo che non chiederà al Senato di bloccare l’autorizzazione a procedere. Secondo il vice-premier ci sarebbero problemi “più urgenti” in Sicilia, rispetto a quello che ha spinto la Procura di Agrigento ad aprire l’indagine e lo ha iscritto nel registro degli indagati.
Appoggio a Salvini, pur con qualche riserva sul rapporto con i giudici, è stato espresso dal vice-premier Luigi Di Maio: «Salvini vada avanti perché non ha violato il codice etico del contratto e dei Cinque stelle. Il Governo si assume la responsabilità politica delle scelte fatte sul caso della nave Diciotti ma c’è “pieno rispetto” per l’azione della magistratura per cui non dobbiamo “attaccare”. Non facciamo piombare di nuovo questo Paese negli scontri tra procure, pm e politica».
Fonte il Secolo
Il Circolaccio