La democrazia dei giornali di parte
Non intendiamo commentare questo articolo pubblicato da Repubblica non firmato e che indica i castelvetranesi lamentarsi e aggredire sempre i commissari. Nell’articolo si parla di un cartellone e non del democratico incontro tra chi protestava per la posidonia a Triscina e i commissari. Insomma il messaggio che deve passare è sempre quello: i castelvetranesi attaccano i commissari per difendere sotto sotto la mafia
Ecco perchè il Circolaccio non parlerà più dei commissari . Parlerà del comune in quanto ente locale quando sarà necessario
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Castelvetrano, rivolta contro i commissari del Comune: “Il problema siete voi, non la mafia”
Nel paese di Messina Denaro i cittadini di Triscina contestano gli amministratori giunti dopo lo scioglimento per infiltrazioni criminali
“Ciò che caratterizza la Sicilia non è la mafia, bensì la mediocrità politico-amministrativa”. E’ questo uno dei cartelli esposti davanti al Comune di Castelvetrano, il paese di Matteo Messina Denaro sciolto per mafia, in cui un gruppo di oltre 60 residenti della frazione di Triscina ha protestato contro una decisione della Commissione straordinaria riguardo al trasferimento di oltre 1.500 metri cubi di alghe e sabbia estratta dal porto di Marinella di Selinunte. Le operazioni di spostamento erano iniziate ieri e stamattina i residenti della frazione – la stessa in cui è stata decisa la demolizione di 84 strutture abusive – hanno chiesto e ottenuto l’interruzione della procedura dirigendosi a Palazzo Pignatelli.
Sul luogo sono intervenuti gli agenti della polizia e i carabinieri. L’appuntamento per la protesta era partito ieri sera sui social, così come era avvenuto nei giorni scorsi per la manifestazione di sabato, organizzata dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione, Salvatore Caccamo, a una trasmissione televisiva, nella quale, in riferimento alle demolizioni di Triscina, disse che “si percepisce che, probabilmente, qualche forma di ostacolo, anche abbastanza in forma macroscopica, sarà posto in essere”. “E’ un disastro ambientale”, dicono alcuni dei presenti aggiungendo che “pagheremo una ditta privata per far rimuovere quei pochi rifiuti che sono stati gia’ scaricati a Triscina”. La vicenda è datata e riguarda alghe, sabbia e rifiuti estratti dal porto di Selinunte, su disposizione della Regione Siciliana. Secondo alcune associazioni locali si tratta di “poltiglia maleodorante, contenente residui di posidonia, sabbia, olii, gomme, reti e rifiuti vari, assimilabile a un rifiuto speciale, che dovrebbe finire in discarica e non in spiaggia”, ma sul trasferimento nella località di Triscina ha espresso parere favorevole la Regione, la Capitaneria di Porto e il Comune che ha stilato una valutazione d’incidenza ambientale positiva.