Sull’Espresso in edicola domenica: «Ho incontrato Matteo Messina Denaro». Parla il super testimone
Secondo il testimone, Messina Denaro non sta bene di salute ed è coperto anche dalla ndrangheta calabrese
Viene reso pubblico per la prima volta un contesto sociale e criminale, oltre che logistico, mai affrontato dalle indagini che fino adesso hanno portato in Sicilia ad emettere provvedimenti giudiziari per favoreggiamento del boss. Qui lo scenario in base al racconto inedito si sposta in altre regioni.
Spunta un nipote magistrato della famiglia Messina Denaro
“Ho incontrato Matteo Messina Denaro. L’ho conosciuto al porto di Palermo, poi avevamo un altro appuntamento in Toscana, dove è protetto da uomini della ‘Ndrangheta”. E’ quanto avrebbe rivelato a L’Espresso un toscano di 45 anni: un soggetto – scrive il settimanale che ha diffuso un’anticipazione del racconto che sarà pubblicato nel numero in edicola da domenica – con qualche disavventura giudiziaria e vecchie amicizie con siciliani legati a Cosa nostra e calabresi appartenenti a clan della ‘ndrangheta. Amicizie gli hanno permesso di entrare in contatto con gli uomini più vicini al ricercato numero uno”.
Il testimone, dice ancora L’Espresso, “rivela incontri avuti con Messina Denaro e i nomi delle persone che lo hanno assistito. Apre, inoltre, scenari criminali nuovi in cui si muove il mafioso accusato di omicidi e stragi. Si scopre così che il latitante ha ottenuto coperture anche da esponenti della ‘ndrangheta, i posti in cui ha alloggiato, e il territorio che ha frequentato. Si apprende delle sempre più precarie condizioni di salute del boss e la clinica in cui è stato curato. E si scopre che uno dei nipoti del latitante è un magistrato in servizio in una procura del Nord Italia”.
Le rivelazioni del testimone, sostiene il settimanale, “sono al vaglio dei magistrati della Procura distrettuale antimafia di Firenze, che ha già riscontrato gran parte delle affermazioni, in alcuni casi pure con fotografie che documentano incontri segreti con l’entourage di Messina Denaro, delegando indagini alla Guardia di Finanza”.
Fonte: Ansa
Il Circolaccio