Un centinaio di pensionati “armati” di Lacoste, più qualche dipendente pubblico, qualche sindacalista a tempo perso, due coccodrilli e un “orangotango” (come dice la famosa canzone) si sono radunati ieri nella saletta dell’hotel Astoria di Palermo per costituire una lista elettorale anticapitalista e antiliberista da presentare alle elezioni regionali del prossimo 5 novembre. In Lacoste, il pensionato, contro il neoliberismo. Una maglietta Lacoste costa 80 Euro. Sempre con il solito motto: “loro non sono mafiosi”e gli altri si ma accettano incarichi di ogni genere”  tanto il comunista è legale a prescindere, stanno tentando di trovare un candidato.

Gli esempi migliori di radical chic: Marco Travaglio e la Boldrini. insieme guadagnano oltre 500 mila Euro l’anno

All’incontro erano presenti il ceto politico di Rifondazione Comunista (ma solo la corrente dei “cosentiniani”), i “civatiani”, gli “tsiprasiani”, i “venusiani”, i “lillipuziani”, gli esponenti di Risorgimento Socialista (non chiedeteci cosa sia perché non ne abbiamo idea) e quelli del nuovo Partito Comunista italiano di Luca Cangemi.

Nel corso della riunione si è assunta una decisione fondamentale per il proletariato siculo: la candidatura di tale Ottavio Navarra, già parlamentare del fu Pds, a presidente della Regione. In realtà si è trattato di un voto di ratifica di una decisione presa a tavolino qualche mese fa da Mimmo Cosentino, segretario di Rifondazione Comunista e da un non meglio identificato Saverio Cipriano (non chiedeteci chi è perché non ne abbiamo idea). I due, avevano annunciato al popolo, attraverso il giornale on line LiveSicilia del 30 giugno scorso, la scelta di candidare Navarra: “la verità” rivela a Ienesicule una fonte vicina a rifondazione ma critica “è che Navarra si è autoproposto ma non potendo egli stesso proporre il suo nome ha mandato avanti Cosentino e Cipriano, come fosse una richiesta della “base”. Peccato che qui manchi proprio la base. E anche l’altezza. Parlano di percorso partecipativo e programma dal basso ma qui di basso c’è soltanto il metodo che hanno utilizzato. Poi, mi chiedo come possano pensare che i siciliani possano votare dei tipi sconosciuti, che non hanno mai visto, che parlano in modo incomprensibile e che spuntano poco prima delle elezioni promettendo la rivoluzione. Sono totalmente sganciati dalla realtà”. E in effetti, tanti sembrano essersi accorti di quello che qualcuno chiama “il grande bluff” della “sinistra in Lacoste” (in prima fila tre esponenti duri e puri con “maglietta d’ordinanza”). Alcuni si erano allontanati subito da questa messinscena denunciando “le intollerabili fughe in avanti di Cosentino e Cipriano”.

Fonte :Iene Sicilia

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