La Storia è maestra di vita e di verità. Chi non conosce il passato non potrà mai capire il presente
Quel “colpo di stato” posticcio del 1992 fatto di depistaggi , di menzogne e di verità di parte
Tangentopoli, Borsellino, Privatizzazioni: 1992 l’anno della fine della prima Repubblica
Che è successo in Italia nel 1992?
Perchè Falcone e Borsellino sono stati uccisi?
Perchè nello stesso anno è scoppiata Tangentopoli?
Il 1992 è un anno che non si può dimenticare. Il colpo di Stato doveva colpire certi apparati e salvarne altri. la mafia complice di chi nella strategia degli attentati?
Mettiamo le idee a posto:
La prima Repubblica crolla nel 1992.
Nel 1992 infatti scoppia TANGENTOPOLI che fa piazza pulita di quasi tutto l’apparato dirigente italiano, soprattutto dei gruppi vicini a Craxi, ma anche parte della DC di Andreotti. Non si attacca i comunisti e il loro sistema di potere fatto da centinaia di cooperative che avevano gestito appalti miliardari Comunisti che, dopo le vicende legate a Moro stranamente ,vengono riabilitati
In quello stesso anno avvengono gli omicidi di Borsellino e Falcone, e nel frattempo, cosa che fa capire che ” dietro al tutto” qualcuno manipolava, avviene un’altro fondamentale fatto:
dopo l’incontro sul panfilo inglese “Britannia”, di gran parte degli ambienti industriali e politici italiani, con l’estamblishment bancario e finanziario angloamericana, si decide la PRIVATIZZAZIONE (e la svendita a questi stessi privati) di gran parte delle aziende pubbliche, fiore all’occhiello dell’Italia.
Prima fra le altre (Enel,Telecom, INa, IMI, poi più avanti COMIT, ENI ecc..) fu svenduta e divisa l’IRI che oggi sarebbe la più grande azienda al mondo e che fino ad allora la classe dirigente italiana aveva tenuto saldamente.Romano Prodi è uno dei protagonisti di questi passaggi aziendali
Dietro queste privatizzazioni e le svalutazioni della lira provocata di proposito per abbassare i prezzi dal magnate americano George Soros, ci sono tutti quei settori finanziari e bancari che si son accaparrati a prezzo stracciato aziende floridissime.
Dietro le privatizzazioni c’è soprattutto l’ormai famigerata banca Goldman Sachs.
Protagonisti in Italia insieme ad Amato ed altri, furono Padoa Schioppa, e Mario Draghi.
E’ facile mettere le cose in ordine. Berlusconi è un uomo della Prima Repubblica. Ha sfruttato economicamente gli aiuti politici che Craxi e il PSI in generale gli hanno fatto. Si ritrova in mezzo a guai giudiziari al momento che i suoi protettori vengono spazzati via dalla grande finanza e si difende entrando in politica e difendere i propri interessi.
Ma chi è che copriva le stragi di mafia? Chi stava distruggendo quel mondo, senza dubbio corrotto, pieno di clientele , della prima Repubblica, per far nascere la seconda Repubblica delle privatizzazioni?
Non è di certo confondendo le acque delle inchieste sulla mafia che si giungerà alla verità. Se, come è chiaro, i servizi segreti sono invischiati fino al collo con le stragi di mafia, tutto deve essere letto senza alcun dubbio alla luce dell’aggressione finanziaria che l’Italia ha subito in quegli anni. Se Berlusconi è un uomo di Craxi, non può essere allo stesso tempo con coloro che Craxi hanno colpito (colpendo anche gli interessi dello stesso Berlusconi).
Aggressione finanziaria, vero e proprio colpo di Stato ad opera di poteri transnazionali, che distruggendo gli ultimi politici che avevano tutti governato per decenni lottizzando ogni cosa , poteva avvenire senza limiti. In questa operazione occorreva la complicità della magistratura italiana. Come però tutti all’epoca, e non solo all’epoca che mantenevano aziende pubbliche e sovrane, hanno spianato la strada agli investimenti finanziari a spese del popolo italiano. Tutto questo, non per caso, nel momento in cui, crollata l’URSS, l’Italia non era più importante per gli Stati Uniti nel mediterraneo.Il comunismo non faceva più paura
Tutto questo è facilmente documentabile, ma purtroppo i mass media evitano di parlarne, invitiamo i lettori a uscire dai luoghi comuni.
Si capi subito già dal 2 di gennaio scorrendo le agenzie di stampa e i titoli dei giornali. Un putiferio che si era scatenato. Con una frattura nella famiglia socialista europea, fra Bettino Craxi e Francois Mitterand, a causa del ruolo giocato da un certo imprenditore italiano, tal Silvio Berlusconi, implicato nella intricatissima vicenda dell’emittente televisiva privata francese La Cinq. Soldi che apparivano e scomparivano, autorizzazioni che c’erano e non c’erano, diritti che venivano pagati oppure no, fallimenti annunciati e poi rimandati e annunciati ancora. Vi ricorda qualcosa?
Con un “bordello” iniziò il 1992, e si era solo all’inizio, si stava al riscaldamento, ai preliminari.
Da lì a poco dei magistrati milanesi arrestando il mariolo Mario Chiesa avrebbero scoperchiato il verminaio di Tangentopoli mandando a nanna, apparentemente, la prima Repubblica. Pace all’anima sua.
Non era bastata a far crollare il sistema ereditato dalla Guerra Fredda All’Italiana né Gladio né gli armadi di Forte Braschi e neppure le picconate del presidente Francesco Cossiga (con o senza la K secondo vocazione e memoria). Doveva arrivare Mario Chiesa a tirare giù con qualche milione nelle mutande la mirabile architettura della partitocrazia e della corruzione clientelare. Almeno così sembrò. E per anni ci abbiamo perfino creduto.
Anno strano, il Novantadue. Un golpe soft camuffato da rivoluzione senza rivoluzionari. Una roba così è stata quella che ci siamo vissuti inconsapevoli e illusi sbirciando le tettone di Drive In tv in alternativa alle acrobazie grammaticali del nuovo eroe popolare (e poi populista) Antonio Di Pietro. Ormai pezzo di storia, da ricordare quasi con nostalgia.
LA STRATEGIA DELL’INGANNO. 1992-93. Le bombe, i tentati golpe, la guerra psicologica in Italia
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Fonte: Termometro politico