Potrebbe profilarsi un clamoroso “colpo di scena” sulla vicenda relativa allo scioglimento per sospette infiltrazioni mafiose del comune di Castelvetrano
Scioglimento fortemente voluto dal ministro PD Minniti e dal presidente della commissione antimafia, del Partito Democratico Rosy Bindi e avallato dall’ex Prefetto Priolo
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha ritenuto fondata e legittima la richiesta di un gruppo di candidati alle Amministrative e si pronuncerà sulla legittimità dello scioglimento del comune.
Il Collegio, visto l’art. 55, co. 10, c.p.a. e considerato che le esigenze della parte ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito, fissa, per la discussione del ricorso nel merito, l’udienza pubblica del 28 marzo 2018. Nei mesi scorsi, a seguito del Decreto di Scioglimento disposto dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, a meno di cinque giorni dalle elezioni amministrative era giunto il decreto che scioglieva un comune già di fatto non più esistente a causa delle dimissioni del sindaco, che erano avvenute il 28 aprile scorso, e del consiglio comunale che si era autosciolto nel marzo del 2016 a seguito della vicenda del consigliere Lillo Giambalvo, che in alcune intercettazioni aveva dichiarato di essere un vero e proprio supporter del latitante Messina Denaro. Un gruppo di candidati della lista Liberi e Indipendenti, che sosteneva il candidato sindaco Luciano Perricone, Santa Giovanna Corso, Rosalia Ventimiglia, Niccolò Jorio Lipari, Liliana Monteleone, Maria Anna Piazza, ritenendosi defraudati del diritto di poter votare e di poter eleggere i propri rappresentanti al massimo consesso civico, aveva deciso di rivolgersi all’avvocato Carlo Comandè, del Foro di Palermo per presentare un ricorso al TAR per quella decisione che ritenevano ingiusta, immotivata e poco rispettosa dei loro sforzi anche economici, poiché avvenuta non all’inizio della campagna elettorale, ma a poche giorni dal voto. Nella giornata di ieri si è tenuta l’udienza ed i giudici hanno ritenuto non solo di non rigettare il ricorso, ma hanno ritenuto che ci possano essere elementi tali da poter valutare l’accoglimento, non prima però di aver adeguatamente approfondito nel merito la vicenda. Per tale motivo il rinvio al 28 marzo per il merito quando avverrà il definitivo pronunciamento.
Fonte :Prima Pagina