La Corte di Cassazione ha accolto venerdì scorso il ricorso della Procura della Repubblica di Palermo che aveva impugnato il provvedimento del Tribunale del Riesame che aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare disposta nei mesi scorsi dal Gip – nell’ambito di un’inchiesta su presunte fughe di notizie in merito a indagini relative al boss latitante Matteo Messina Denaro – a carico dell’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino.
Oltre a Vaccarino furono coinvolti l’ufficiale dei carabinieri Alfio Marco Zappalà, accusato di rivelazione di notizie riservate, e l’appuntato Giuseppe Barcellona.
Accogliendo il ricorso della Procura di Palermo, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del Riesame.
“La Cassazione – spiegano gli avvocati della difesa, Giovanna Angelo e Baldassare Lauria – ha rilevato un difetto di motivazione che a nostro avviso non cambierà la sorte di quel provvedimento cautelare.
La decisione della Corte di Cassazione riguarda comunque la sola ipotesi di reato di favoreggiamento, e non invece il reato di rivelazione di segreti di ufficio ritenuto insussistente dal Tribunale del Riesame di Palermo, a cui peraltro ha prestato acquiescenza la stessa Procura di Palermo.
Al Tribunale del Riesame che riesaminerà la vicenda – concludono i due legali – porteremo nuove evidenze che dimostrano l’assoluta infondatezza dell’ipotesi di reato di favoreggiamento.”
Gian J. Morici