MONTANTE E GLI AMICI DELL’ANTIMAFIA: i numerosi incontri con Tano Grasso, il Ministro Alfano e don Ciotti
Parlare di questi argomenti, alla ricerca della verità, fino a qualche giorno fa poteva condurre anche a finire dentro qualche inchiesta di mafia. Molte cose ancora devono essere svelate. Secondo indiscrezioni investigative Montante potrebbe cominciare a spiegare molti misteri dell’antimafia siciliana ai Pm che applicano il diritto secondo costituzione e non con criteri di pregiudizio. Il metodo ricattatorio di Montante poteva essere applicato anche da altri? Il sistema è anche servito per bruciare certi avversari?
Probabilmente, in altri tempi, anche un blog non schierato poteva finire nel tritacarne
Il servizio di Report ha aperto molti dubbi. Perchè certi paladini dell’antimafia non hanno detto nulla o quasi sul caso Montante?
La legge consente anche sul semplice sospetto di poter attivare meccanismi coercitivi da parte delle Procure. Basta anche una frequentazione senza nessun scopo di lucro e finisci sotto inchiesta Il regime accusatorio prevede che spetta all’indagato dimostrare la sua innocenza. Finire in un processo, in Italia, significa attendere anche 4 o 5 anni per dimostrare il contrario. Montante e suoi amici sapevano bene come usare queste dinamiche e ricattavano. L’insegnamento di Falcone e Borsellino era diverso. I due eroi furono eliminati perché seguivano la pista dei grandi affari e sopratutto cercavano le prove tangibili per inchiodare i mafiosi e i loro complici. Un modus agendi applicato da altri investigatori che, di certo, non si sono mai fatti condizionare dalle associazioni antimafia. A Trapani , il capo della Mobile Linares agiva con il criterio di Falcone e Borsellino. Guarda caso, dopo l’operazione contro gli imprenditori Morici di Trapani , amici di politici come d’Alì e altri potenti deputati locali, da oltre 20 anni al potere, venne trasferito a Napoli.
Nel suo Diario Montante annota con scrupolo quasi maniacale incontri, telefonate, pranzi, colazioni, cene, segnalazioni, richieste di favori e regalie varie ai personaggi più disparati, anche di peso: una sorta di agenda personale che parte con un appunto del 6 agosto 1848 – data della nascita del suo trisavolo Calogero Montante – e arriva fino al 26 ottobre 2015.
Quello che salta subito agli occhi nel Diario di Antonello Montante – di cui un sito web è in possesso – sono le relazioni e i contatti da lui intrattenuti con molti funzionari e personaggi pubblici, in un periodo in cui prudenza e ragioni di opportunità avrebbero dovuto sconsigliarli.
Tra di essi anche due paladini storici dell’antimafia sociale, Tano Grasso e don Luigi Ciotti. Nel documento si legge di 16 incontri con il primo, mentre secondo Montante sarebbero 26 le telefonate intercorse con il secondo, in appena dieci giorni.
Ma per comprendere la portata di cosa stiamo parlando bisogna fare un passo indietro e fare alcune precisazioni che sono più che mai opportune.
La prima cosa da ricordare è che Montante è finito in una inchiesta della DDA di Caltanissetta con l’accusa iniziale di Concorso esterno in associazione mafiosa e poi, il 14 maggio di quest’anno, è stato arrestato per Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, spionaggio e accesso abusivo a sistema informatico.
Un’altra precisazione è sul Diario in cui Montante annotava tutti i suoi incontri: ribadiamo ancora una volta che – ovviamente – quella contenuta nel Diario è la verità di Montante, ma il documento sarebbe comunque ritenuto molto attendibile dagli inquirenti.
L’ultima precisazione, infine, è sulle date. A tracciare lo spartiacque tra chi ha avuto contatti e rapporti con il Montante Paladino antimafia e il Montante indagato per Concorso esterno in associazione mafiosa è un articolo del 9 febbraio 2015, con cui La Repubblica dava notizia della scottante inchiesta in corso. Per brevità omettiamo di riportare l’elenco di chi – per i motivi più disparati e non sempre cristallini – ha avuto relazioni con il Montante del Prima e concentriamo l’attenzione su chi ha continuato ad averli anche nel Dopo: certo nulla di illecito, ma sulla opportunità di quei rapporti esprimiamo tutte le nostre riserve.
Una copia degli incontri trovati nel diario
Nel suo Diario segreto Montante ha annotato – tra il 28 febbraio e il 21 ottobre 2015 – almeno 16 incontri con Tano Grasso, di cui ben 7 a pranzo e almeno 3 con la presenza anche di altri indagati nelle stesse inchieste su Montante, come il presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’imprenditore di Gela, vicinissimo a Montante, Carmelo Turco e l’imprenditore Rosario Amarù. Montante sul Diario ha anche annotato – con scrupolo quasi maniacale – che per 5 di questi incontri esistono anche delle registrazioni audio.
La sua federazione antiracket è stata in prima linea – insieme all’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e alla Lega coop – a difenderlo con un comunicato in cui scrivono addirittura di Rivoluzione copernicana portata avanti da Montante e da quel gruppo dirigente di Confindustria che oggi è sotto accusa
DON LUIGI CIOTTI
Sono 26 le telefonate che sarebbero intercorse tra Montante e don Luigi Ciotti in appena 10 giorni. Chiariamo subito, però, che sul Diario di Montante non si trovano annotati incontri o contatti con don Ciotti successivi al 9 febbraio 2015, data cioè in cui la notizia dell’indagine a suo carico per Concorso esterno in associazione mafiosa diventa di dominio pubblico.
E’ interessante però un appunto, datato 27 gennaio 2015, con annotato accanto: “al 05/02/2015 ho tel
Chiudiamo l’articolo con un curioso appunto – questo però del 26 aprile 2014 – in cui Montante annota tra parentesi “Senn“, che nel gergo delle sigle utilizzate dal Montante nel suo Diario sta per “Segnalazione“:
Fonte :Site IT
Maurizio Franchina , ha collaborato la redazione del Circolaccio