La vicenda di oggi evidenzia il sistema mediatico sostenuto dalle associazioni antimafia che, tra di loro si proteggono in rete con la complicità di certe procure. L’episodio di Catania che allunga la lista di altri casi gravi come quello di Montante e altri, non deve danneggiare l’antimafia seria che non pensa a gestire affari o poltrone di potere . Il silenzio di alcuni giornalisti amtimafia , l’assenza nelle loro bacheche delle notizie legate agli arresti di personaggi antimafia che hanno gestito montagne di soldi, dice una cosa sola: c’è un giornalismo di parte, fazioso e che tende ad aggredire chi si mette contro l’antimafia che sfrutta la presenza mafiosa non per combatterla ma per averne ritorni economici e professionali
Lo dimostra, questo punto di riflessione, il loro modo di agire. Come il tritacarne mediatico riservato alle persone coinvolte in inchieste e senza ancora u processo vengano sbattute sui giornali come i peggiori criminali
Purtroppo , i criminali in questa terra ci sono. I mafiosi in primis e in secundis tutti quelli che usano potere per depistare o sostenere lucrosi guadagni.
La mafia, essendo un fenomeno che ha avuto spesso la compiacenza di pezzi dello Stato e della società borghese è un ‘organizzazione difficile da estirpare solo con l’antimafia di convenienza. Non basta denunciare se a questo non segue un opera di recupero di un territorio. E’ come chiudere un tubo d’acqua dentro un lago. Gli imprenditori vicini ai mafiosi, cercano grandi guadagni a poco rischio. Usano il denaro per aprire tutte le porte . Anche quelle dell’antimafia che gestisce affari. Gli emissari dei più alti livelli delle mafie, davanti a certe indagini si mettono a ridere
Possono usare falsi testimoni di giustizia e falsi pentiti per portare gli inquirenti fuori sistema dove vogliono loro. Un depistaggio accompagnato da molti articoli di stampa e il gioco è fatto.
Ci sono poliziotti e carabinieri che, per anni, sopratutto a Castelvetrano, hanno scritto di incontri tra politici locali e potenti mafiosi, nei circoli , nei bar eppure, nessun PM su queste relazioni investigative ha mai aperto un fascicolo. Incontrare Filippo Guttdauro al Circolo o al bar non è reato direbbe qualcuno. Fino a prova contraria diremo noi del Circolaccio. Ci deve essere un confine tra un politico che gestisce la città o altri uffici istituzionali e i parenti più stretti di due sanguinari come Ciccio e Matteo Messina Denaro? Eppure, di certe frequentazioni politiche castelvetranesi con stretti parenti dei Messina Denaro non si vuole parlare. Dell’ex senatore D’alì , invece, processi e inchieste e tanti articoli. Per evitare questo, può essere stato utilev prendere la tessera del PD. oggi , forse non basta più, almeno si spera
Questa giustizia balbettante e a “cu pigghiu pigghiu” è un grave rischio per la collettività. Tutto questo ha favorito anche lo sviluppo dell’antimafia cattiva che ha condizionato anche certe procure verso i depistaggi per salvare il culo a qualche loro amico.
Senza voler per forza polemizzare, viene da chiedersi perché accade tutto questo?
Se la lotta alla mafia è a tutto tondo, come dicono i paladini dell’antimafia, come mai certe relazioni investigative su rapporti passati, tra politici locali e mafiosi non sono stati tenuti in considerazione?
Perchè prendere il caffè con Filippo Guttadauro o giocare a carte con questa gente era un fatto normale per alcuni e , invece, per altri è motivo di condanna a “morte” mediatica?
Perchè amministratori della città si incontravano con parenti di Messina Denaro, mentre si rilasciavano licenze e lottizzazioni e le procure non intervenivano?
Perchè un comunicato di certe associazioni antimafia veniva più considerato rispetto a le relazioni investigative effettuate negli anni?
Perchè il comune di Castelvetrano non si è costituito parte civile al processo Saguto?
Il danno del cerchio magico della Saguto su Castelvetrano è stato uguale a quello mafioso. Distrutte aziende tolte alla mafia, e centinaia di famiglie rovinate.Spariti in pochi anni centinaia di milioni di Euro di fatturato sotto gli occhi di giudici e antimafisti
Di questo argomento nessuna associazione antimafia parla.
Occorre una legge per controllare le associazioni e la gestione dei beni confiscati.
Troppe le vergogne in questi anni su cose gestite dall’antimafia. Auspichiamo che, il fenomeno dell’insabbiamento processuale, non aiuti certi accusati dell’antimafia a salvarsi. Sarebbe una grave sconfitta per la democrazia. Falcone e Borsellino non sono morti per questo schifo
Il Circolaccio