“Borse di soldi per Matteo”
I verbali inediti di Grigoli
Giuseppe Grigoli ha parlato: cosa ha detto agli inquirenti di preciso nessuno lo sa. Trapelano alcune indiscrezioni dalle recenti inchieste su Becchina e Savalle.
Quello che si può di certo dire e che, se Grigoli ,sta davvero collaborando con i magistrati che hanno sete di giustizia, di cose grosse ne può di certo dire.
Lui, fa parte della generazione di imprenditori spinti dal comitato affaristico-mafioso architettato dai De Simone subito dopo la guerra. Quel metodo che ha consentito ai mafiosi di Castelvetrano di fare tanti soldi con l’aiuto di politici e colletti bianchi. Grigoli sa bene chi a Castelvetrano aiutava i Messina Denaro in cambio di soldi e favori. Sa bene chi dentro il comune era a busta paga di Filippo Guttadauro per avere licenze e autorizzazioni. Sa bene chi gli chiedeva posti di lavoro per i figli con il benestare di Matteo Messina Denaro
Secondo alcune indiscrezioni, Grigoli avrebbe anche spiegato come funzionava il metodo delle assunzioni della Castelvetrano “bene”
Questi sono per tizio, glieli fai avere… una borsa piena di soldi… a Matteo quello gli sta sui coglioni ”, ha raccontato Giuseppe Grigoli. In realtà i soldi erano per “chiddu… Matteo Messina Denaro” e a consegnarli sarebbe stato Gianfranco Becchina, colpito da un sequestro patrimoniale eseguito dalla Dia di Trapani su richiesta del pm di Palermo Calogero Ferrara. Altre volte Becchina il denaro lo avrebbe consegnato dentro una busta recapitata alla Atlas cementi: “… 80, 100 mila euro in tagli talmente piccoli che Panicola disse dove li metto tutte ste cose”.L’Atlas cementi con Sarino Cascio e i Savalle
Ora di Grigoli, il quale non ha mai avuto lo status di collaboratore di giustizia, spuntano tre verbali finora inediti. Ha riferito notizie inedite sul ruolo svolto in favore del capomafia ricercato raccontando di aver ricevuto, tra il 1999 ed il 2006, soldi che gli sarebbero state consegnate periodicamente da Becchina. Grigoli avrebbe parlato anche su chi riceveva voti per conto anche di Messina Denaro . Tanti i politici che frequentavano i suoi uffici. Ogni mattina Grigoli si metteva davanti al bar gestito da un tunisino e incontrava tanta gente che chiedeva favori. Grigoli era più rispettato del sindaco. C’era la fila per tutto. L’asse di potere era con Guttadauro ma anche con tecnici comunali e politici . Grigoli quando aveva problemi al comune mandava Guttadauro che sapeva con chi parlare .Il cognato drl boss ,quando arrivava a Palazzo Pignatelli tutti si inchinavano con rispettoso saluto
Un altro aspetto importante annotato nei verbali è relativo a Becchina .Secondo l’ex re dei supermercati,il trafficante avrebbe preso il posto dell’anziano boss Giacomo De Simone fratello di Jim che fu espulso dagli Stati Uniti prima della seconda guerra mondiale . I De Simone furono coinvolti nell’omicidio del Notaio Craparotta . Un omicidio che affermò la potenza di questa famiglia. E qui si lega anche un altro ragionamento: Francesco Messina Denaro era “figlioccio” di Jim e fu formato in quella famiglia alla mafia dei soldi.
Becchina lasciò Castelvetrano con notevoli difficoltà economiche dopo il terremoto. Va in Svizzera e sposa una figlia di un mercante d’arte. Impara qualcosa d’importante. Con il traffico di opere d’arte si fanno tanti soldi che si possono nascondere facilmente. Questo punto di forza lo fece diventare importante per la famiglia mafiosa dominante che aveva chiaro cosa significasse il modus operandi di Becchina.
Secondo Grigoli, fino al 1999, Becchina gestiva il denaro per il padrino di Castelvetrano. Poi, nel 2001 Becchina finisce in carcere per un operazione dei Carabinieri. Nasce un altro asse per i soldi. Fino al 99,la consegna delle buste avveniva sempre presso gli uffici delle aziende di Grigoli dove Becchina si presentava improvvisamente, evitando di fissare appuntamenti per telefono. Becchina esce dal carcere e ritorna ad operare a Castelvetrano. In quel periodo aveva messo su la Demetra con i Divella di Bari per fare le pizze surgelate. Con un finanziamento di milioni di Euro vende alla Demetra tramite pubblico denaro i locali di via Sapegno che servivano per lo stoccaggio del cemento greco ATLAS.
Un ragionamento che vi proponiamo e che fa riflettere: se i soldi di Grigoli erano anche della famiglia Messina Denaro, come appurato dalle sentenze, Grigoli faceva solo il cassiere o girava soldi a favore di altri? E Becchina cosa faceva? Forse l’esattore dei soldi riciclati da tutto il comitato d’affari? Dove portava i soldi Becchina? Sarebbe interessante saperlo.
Se invece, per ipotesi, i soldi sporchi che forse toccavano anche Becchina , finivano nella “lavatrice” Despar che fatturava centinaia di milioni , per poi farli uscire “puliti “al mittente e veicolarli all’estero oppure trasformandoli in lingotti d’oro o diamanti, il ragionamento prende tutt’altra forma. i soldi potevano finire anche negli acquisti che Grigoli faceva
Questo semplice ragionamento fatto al contrario, potrebbe anche significare che da Grigoli, potevano confluire tanti altri soldi sporchi e non provenienti solo dai Messina Denaro. Magari dai loro amici che non potevano sporcarsi le mani ma che avevano bisogno di ripulire qualche miliardo di Euro.
soldi sporchi- acquisti “prodotto- bene” -vendita- soldi puliti
E’ l’applicazione della teoria di un comunista: Carl Marx
Marx descrive il ciclo economico capitalistico con la formula D-M-D’ cioè Denaro-Merce-Denaro.
Una cosa è certa: Grigoli, agli inizi degli anni 2000 comincia a comprare di tutto. Strano che un imprenditore che si intende di supermercati si metta a comprare alberghi chiusi, case, terreni, aziende mezze fallite e auto a go go e tanti beni all’asta giudiziaria. Grigoli tolse dai pasticci anche Olioliva spa dove dentro c’era anche Becchina, diversi imprenditori locali presenti anche con nomi di società e l’avvocato Palmeri. A chi sono andati i soldi di tutti questi beni acquistati? E se i soldi finiti dentro le attività di Grigoli erano anche di altri potenti di questa città? Per anni sono passati miliardi dalle sue mani. Ricordiamo che il sequestro delle società di Grigoli avviene nel 2007. Puntare tutto su un ” tavolo” è da sciocchi Probabilmente sono stati creati altri “Grigoli” e non sono stati ancora scoperti. Lo stato a Grigoli ha tolto un enorme patrimonio immobiliare calcolato per difetto a 700 milioni di Euro. Molti soldi non c’erano più.Lo Stato ha trovato tante case e terreni
Agli inquirenti il compito di verificare
Fonte: live Sicilia, documenti
IL Circolaccio