
I governi precedenti hanno coperto Autostrade e la famiglia Benetton”
La mafia bianca delle autostrade e della potente famiglia veneta vicina al PD
Di Maio:“Il problema del crollo del ponte dipende dal fatto che quando paghiamo un pedaggio immaginiamo che quei soldi siano reinvestiti in manutenzione ma invece si dividono gli utili e i ponti qui crollano”.
Di Maio attacca frontalmente Autostrade per l’Italia: “Noi siamo i primi a non prendere i soldi dai Benetton”
Ormai la tanto decantata linea della ” legalità” a convenienza del Partito Democratico ha le ore contate
Gli altarini cominciano a venir fuori
Il metodo del Pd ormai è chiaro: protezione delle grandi lobby affaristiche che girano miliardi con lo Stato, magistratura allineata e pronta a colpire gli avversari, difendere gli amici e tanti giornalisti sotto copertura pronti a scatenare campagne mediatiche per distrarre l’opinione pubblica. Il PD fa la lotta alla mafia per confondere l’opinione pubblica sugli imbrogli delle grandi lobby del Nord
QUELLO CHE NON LEGGERETE SUI GIORNALI finanziati dalle lobby vicini al PD
BENETTON I SIGNORI DELLE AUTOSTRADE, TRA PATRIMONI MILIARDARI, POLITICA COMPIACENTE E TARIFFE CHE AUMENTANO SEMPRE
– L’IRI di ROMANO PRODI CONCESSE’ LE PREZIOSE AUTOSTRADE AI BENETTON negli anni 2000
Perché l’Iri vende una gallina dalle uova d’oro? Perché a quel prezzo? E perché lo fa subito dopo che la società Autostrade ha ottenuto il rinnovo della concessione fino al 2038? L’economista Giorgio Ragazzi, che ha studiato a fondo la materia, sostiene che in quel momento l’Iri non aveva bisogno di far cassa, dal momento che gli obiettivi di risanamento finanziario per l’entrata nell’Ue erano già stati raggiunti: perché vendere quel tesoro, allora? E perché venderlo senza mettere clausole più severe sulle tariffe? Oppure chiedendo in cambio più soldi, come è accaduto in altri Paesi europei? La vendita della gallina delle uova d’oro, infatti, rese allo Stato 6,7 miliardi di euro. Se non fosse stata venduta, in questi vent’anni avrebbe portato nelle casse pubbliche molto di più.
Invece quei soldi sono finiti ai privati. E, a proposito di privati e di soldi, ci sia concesso un inciso: lo sapete chi era il presidente dell’Iri fra il 1997 e il 1999, cioè quando sono state prese le decisioni fondamentali per la privatizzazione delle autostrade? Gian Maria Gros-Pietro, pezzo grosso dell’economia italiana, professore universitario alla Luiss, origini torinesi, frequentazioni in tutti i salotti che contano, uomo messo al comando per amicizia dal potente Romano Prodi. E lo sapete che incarico ha avuto, dopo la privatizzazione delle autostrade, il professor Gros-Pietro? Fra il 2003 e il 2010 è stato presidente di Atlantia, la società del gruppo Benetton che controlla, per l’appunto, le autostrade privatizzate.
Succede anche questo in Italia: uno è presidente di una società pubblica, vende a un privato un pezzo del suo impero e poi va a lavorare con il medesimo privato. Tutto legale, tutto regolare, come il compenso che Gros-Pietro percepiva dai Benetton: oltre 1 milione di euro l’anno. E le Procure stanno a guardare
Fonte: Il giornale Dagospia
Il Circolaccio