Sistema Giacchetto, Sistema Siracusa, Sistema Montante. E’ una malattia siciliana?
Sistema Giacchetto, Sistema Siracusa, Sistema Montante: sono le lobby che l’autorità giudiziaria ha scoperto in Sicilia di recente, ma non certo le uniche che avrebbero dettato legge nell’isola e al di là dello Stretto. E’ il marchio, Sistema appunto, che li tiene insieme: la diversità fra le varie articolazioni è piuttosto marcata. A giustificare la omologazione ci sono tuttavia alcuni elementi: la presenza di più attori attorno allo stesso tavolo, la capacità di influenzare le scelte, i moventi multipli, il vantaggio dell’accesso al “tavolo”, ben superiore della mazzetta (dai posti di lavoro alle quote societarie, la possibilità di influenzare provvedimenti amministrativi e legislativi ecc).
Gli attori del Sistema appartengono a contesti diversi: la politica e le istituzioni, la burocrazia, il mondo degli affari e dell’impresa, la stampa e la comunicazione. Il sistema è perfetto se può contare, com’è stato accertato dall’accusa a Siracusa, sulla magistratura.
Il Sistema Giacchetto si componeva di tutte le componenti con l’eccezione della magistratura: attorno al tavolo sedevano governanti, politici, alti burocrati, pubblicitari, editori di testate giornalistiche. Il Sistema inghiottì una rilevante quota di risorse destinate alla formazione ed alla comunicazione, l’editoria e l’informazione restarono fuori dal processo.
I fatti addebitati al Sistema Giacchetto precedettero l’ingresso del reato di traffico di influenze illecite nel Codice penale, è il reato che punisce chiunque, sfruttando relazioni con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro.
Il Sistema Montante, stando alle accuse, costituirebbe una evoluzione sofisticata rispetto al Sistema Giacchetto, potendo contare sulla presenza al tavolo di autorevoli membri del governo, di Sicindustria, della burocrazia regionale. Tutto girava, a quanto pare, attorno all’ex Presidente di Sicindustria, Antonello Montante, che aveva potuto piazzare nei governi regionali dei rappresentanti degli imprenditori siciliani, molto vicini a Montante.
Sul Sistema Montante, a differenza del Sistema Giacchetto (di nome Fausto), incombe il reato di associazione per delinquere (escluso dal Gip il concorso esterno di associazione mafiosa). Il PM ha terminato le indagini, ora l’indagato può chiedere di essere interrogato. Se viene creduto, non si arriva al processo, in caso contrario, invece, sarà giudicato. E con lui altre 23 persone, tutte, in un modo o nell’altro, per gli inquirenti, legati a Montante.
Il Sistema Siracusa ha caratteristiche diverse: la magistratura ha ordinato la custodia cautelare di avvocati e magistrati. Il “tavolo” lobbista non si faceva mancare niente. Aveva nel mirino gli amministratori comunali, sindaco in testa. Le indagini sono condotte dalla magistratura messinese e coinvolgono personaggi romani.
Associazione mafiosa o concorso esterno, associazione per delinquere, traffico di influenze illecite: basta poco perché il Sistema faccia un salto di qualità.
Il mondo degli affari si avvale di relazioni importanti sia nelle istituzioni quanto nella politica, talvolta anche nella magistratura. Ogni componente del Sistema, strutturato o di fatto, trae vantaggio dalla reciprocità: l’appalto, il posto di lavoro, le risorse finanziarie, le quote societarie, la tangente, le nomine negli uffici-chiave ecc.
Ciò che desta qualche perplessità è il fatto che solo la Sicilia abbia finora offerto al Paese indizi sull’evoluzione del sistema corruttivo. Altrove sono santi?
Fonte: Sicilia Informazioni
Il Circolaccio