L’ ultima operazione antimafia, portata avanti dalla Guardia di Finanza e dai Ros e che ha colpito Il commercialista Giovanni Savalle e il suo nucleo familiare, evidenzia ancora una volta ,la validità delle dichiarazioni rilasciate al processo di Marsala da Giuseppe Grigoli.
Era il 2009 quando Grigoli parlò esplicitamente degli ordini economici dati da Matteo Messina Denaro , per il tramite di Filippo Guttadauro. L’ ex re dei supermercati spiego’il metodo imposto dal boss e dal cognato
Guttadauro, arrestato nel 2006, porta avanti il suo credo economico con l’ aiuto del cognato, migliorando gli aspetti gestionali. Niente pizzo ma soci di capitale e registi dei grandi affari. Nessuna lite, nessun omicidio che poteva attirare Polizia e Carabinieri. La torta grossa interessava alla cosca, i piccoli dovevano accontetarsi dei bocconcini lasciati dai lupi e non avrebbero psgato il pizzo.
Per funzionare, il sistema, necessitava di prestanomi intelligenti e affidabili,di consulenti, politici compiacenti e soldi. Tanti soldi. Ci sono dispinibili fiumi di denaro da riciclare. Filippo Guttadauro, secondo alcuni collaboratori, era tenuto molto in considerazione anche da don Ciccio. Guttadauro, portava la scuola palermitana, era ben introdotto nella Castelvetrano bene.
Frequentava il Circolo della Gioventù ed era rispettato da molti notabili del paese. Addirittura, secondo alcune relazioni di Ps si recava spesso anche al comune per i suoi affari ed era ricevuto con tanto di accoglienza.
L’ ulteriore dimostrazione di questo sistema che ha ancora molti punti oscuri e da chiarire ,nel complesso quadro economico locale e’ la società “ATLAS CEMENTI Srl” (C.F. 01431040813), con sede in Mazara del Vallo (TP), Via Marsala nr.230/A, esercente l’attività di “l’importazione, la produzione, il commercio all’ingrosso ed al minuto di cemento, lavorazione e trasformazione dei prodotti necessari per l’ottenimento dello stesso, commercio di materiale edile, costruzione di opere pubbliche, la compravendita di immobili e l’esercizio di impresa portuale “. La società, costituita in data 23.09.1987, ha un Capitale Sociale alla data del 21.04.2004, di euro 2.000.000. Società finita sotto sequestro nel 2010. In questa società che per anni ebbe un magazzino anche a Castelvetrano, nei pressi del mercato frutta, nei locali di Gianfranco Becchina che poi vendette i locali ad una sua stessa società la Demetra per fare pizze surgelate, oltre a Rosario Cascio e allo stesso Becchina si apprende adesso, c’ era anche l’ intero nucleo familiare dei Savalle. Pino Savalle che e’ stato consigliere comunale, sua moglie e il figlio Eruccio, da quanto comunicato dalla GDF erano soci. Dunque, il cemento, nell’ era delle grandi opere, mise insieme i Cascio, il trafficante d’ arte Becchina e anche i Savalle. Possibile che Guttadauro nin sapesse nulla? Difficile crederlo. La novità investigativa di quest’ ultima operazione, la più importante ,dopo la confisca a Grigoli, sta nel fatto che le forze dell’ ordine stanno cominciando a seguire nuovamente la pista dei soldi e non dei morti di fame. Le montagne di soldi provenenti dalla droga, dal commercio delle opere d’ arte e dagli appalti, ancora e’ bene conservato. Il comitato d’ affari e i loro veri complici dai colletti bianchi, con l’idahine Savalle forse comincia ad avere paura.Intanto i legali di Giovanni Savalle fanno sapere che il loro assistito non c’ entea nulla con Matteo Messina Denaro
Salvo Serra
Il Circolaccio