
I piccoli ras della provincia siciliana carrieristi dell’antimafia
Oggi Repubblica punta il dito sull’ennesimo arresto di predicatori dell’antimafia.
IL CASO LABISI CHE PREMIAVA GIUDICI E ANTIMAFISTI
Lo zoccolo duro, quello costruito ad arte da una parte politica della sinistra, a cui hanno sempre aderito in filiera, magistrati, imprenditori amici, associazioni con il delega a gestire beni confiscati , senza verifiche di terzi, giornalisti organici agli interessi dell’antimafia e meno alla lotta alla vera mafia. Lo zoccolo duro dell’antimafia che conta, vero metodo per siluare tutti per difendere i propri interessi ancora è in piedi e gode di ottima salute. Il caso Montante che non ha visto nessun complimento per l’operazione della Procura di Caltanissetta, da parte del PD(guarda caso) dimostra che non è stata gradita l’attività investigativa su Crocetta e Lumia. Questi personaggi, devono, liberamente, avere la licenza di eliminare chi gli rompe le palle minacciando come fanno i mafiosi. Del resto una gogna mediatica con la collaborazione di certa magistratura “uccide” ugualmente una persona. Complimenti a tutti coloro che hanno avuto poltrone e posti di privilegio con l’antimafia da salotto . I furbi, in questa terra, continuano ad avere ragione, a prescindere dalla parte in cui hanno deciso di stare. STate attenti a mettervi contro qualcuno dell’antimafia di palazzo. Potreste finire indagati. La loro vendetta si applica anche cosi. La filiera antimafia sa applicare molto bene la vendetta
L’esempio degli eroi magistrati ai quali ci ispiriamo serve per costruire un mondo diverso, migliore». In questo modo si esprimeva Corrado Labisi, l’ultimo piccolo fenomeno di cartapesta schiacciato dal bluff di un’antimafia fasulla. Entra anche questo avvocato dalle buone frequentazioni, massone e fondatore di un movimento politico chiamato spudoratamente “Coscienza popolare”, fra i protagonisti di serie B del vasto e sempre più discutibile …
Il Circolaccio