
Crocetta e bandi per termovalorizzatori annunciati e mai fatti
Era l’agosto del 2016 l’x Governatore della Sicilia di stampo PD , facendo seguito a quanto annunciato nel 2015, disse alla stampa, con la Sicilia in preda all’ennesima crisi sui rifiuti:” dopo Ferragosto pubblicheremo gare internazionali per realizzare i termovalorizzatori“
Il governo Crocetta stava lavorando alla stesura di bandi per dotare la Sicilia di termovalorizzatori di piccole dimensioni e a basse emissioni, rigassificatori o impianti di trattamento dei rifiuti liquidi.
PERCHE’ TUTTO SI E’ BLOCCATO?.
CERTO I TERMOVALORIZZATORI NON POTEVANO PIACERE AGLI AMICI DI CROCETTA DEL SISTEMA MONTANTE CHE POSSIEDONO LE DISCARICHE PRIVATE COME LA FAMIGLIA CATANZARO DI SICULIANA
Con Cuffaro i termovalorizzatori erano dei “mostri mafiosi”. Crocetta , essendo il guru dell’antimafia li aveva liberati dalla “mafia” ma il bando non si fece lo stesso
E la munnizza trionfa.
MUSUMECI APRE BELLOLAMPO AI RIFIUTI DI CASTELVETRANO: UN ALTRO PANNICELLO CALDO
La Sicilia è sommersa dai rifiuti dei propri cittadini. Nei Paesi civili i rifiuti sono una risorsa. Si riciclano e si riutilizzano. Dalle nostre parti o vanno seppelliti nelle discariche, o rimangono lungo le strade per giorni e giorni
Insomma, l’unico che ha provato a interrompere l’affarismo e l’illegalità nella gestione dei rifiuti in Sicilia è stato l’ex assessore regionale, Nicolò Marino. Sbattuto fuori dal governo della Regione di Rosario Crocetta. Marino aveva messo in discussione le discariche, che in Sicilia, in buona parte, sono fuori legge. Fermo restando che le discariche sono una follia e che l’immondizia va riciclata, va detto che nelle discariche – semplificando al massimo – non dovrebbe andare la parte morbida dei rifiuti. Accorgimento necessario per evitare che si formi il cosiddetto percolato. Liquido carico di veleni che va a inquinare la falda. Com’è avvenuto, ad esempio, a Palermo nella discarica di Bellolampo. Con il percolato che ha inquinato una falda idrica ed è finito, nel silenzio generale, nel mare dell’Acquasanta dove opera un porto turistico. Una vergogna. E la stampa alleata del PD non ne parlò.
Fonte : Ansa , La Voce