
Montante e il bluff della fabbrica di biciclette, ovvero come diventare presidente di Confindustria perchè sei amico di Crocetta o di altri potenti
Carcere per Montante, inquinava prove
E’ stata inasprita la misura cautelare nei confronti dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, arrestato il 14 maggio scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Nel pomeriggio la Squadra Mobile di Caltanissetta lo ha trasferito dai domiciliari al carcere di Malaspina. Montante avrebbe cercato di inquinare le prove a suo carico. In particolare si sarebbe disfatto di alcune pen drive e di documentazione cartacea in occasione dell’arresto avvenuto nella sua abitazione di Milano. Inoltre in questi giorni avrebbe violato le prescrizioni imposte dal giudice, consentendo l’accesso di persone non autorizzate all’interno della sua villa di Serradifalco (Cl) dove si trovava agli arresti domiciliari.
SERRADIFALCO (CALTANISSETTA), 24 MAG – C’è chi dice che la fabbrica di biciclette non è mai esistita, chi parla di una officina che rigenerava ammortizzatori e chi ricorda “un negozio che vendeva biciclette di vari marchi e le affittava chiedendo in pegno giubbotti e maglioni”, dice Mario, 87 anni.
A Serradifalco gli anziani sorridono di fronte alle domande sulla “Montante cicli”, fabbrica che secondo Antonello Montante, arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, fu creata dal nonno Calogero a cavallo tra le due Guerre. Una storia ricostruita da Montante nel sito online della “Montante cicli”, finita nel libro “La volata di Calò” dello scrittore e giornalista Gaetano Savatteri, sceneggiato e portato in giro nei teatri, in cui si narra anche che Andrea Camilleri usò una bici Montante da Porto Empedocle a Serradifalco per cercare il padre durante la guerra.
“Ma quale fabbrica?”, dice Salvatore, 92 anni, mentre gli amici, Luigi e Francesco annuiscono. L’avvocato di Montante non commenta.
Fonte ANSA
Il Circolaccio