Mafia, i pm depositano i filmati di D’Alì con l’imprenditore mafioso, possibile la sorveglianza speciale

I giudici di Palermo dovranno decidere se applicare la sorveglianza speciale all’ex sottosegretario

 

L’informativa dei carabinieri che filma l’ex senatore di Fi Antonio D’Alì mentre incontra l’imprenditore mafioso Girolamo Scandariato, arrestato la settimana scorsa insieme a favoreggiatori del capomafia Matteo Messina Denaro, verrà depositata giovedì ai giudici palermitani che dovranno decidere se applicare all’ex politico, come chiesto dalla Dda di Palermo, la misura della sorveglianza speciale.

Nelle riprese D’Alì, contattato da Scandariato, che avendo deciso di puntare sulla produzione delle biomasse cercava terreni per coltivare la Paulownia, vede l’imprenditore per parlare di un appezzamento della sua famiglia da affittargli.

L’ex senatore, dopo la decisione della Cassazione di annullare la sentenza d’appello che in parte l’aveva assolto, in parte aveva dichiarato prescritte alcune accuse a lui contestate, è in attesa del responso dei giudici della prevenzione. L’udienza è fissata

per giovedì: la decisione, però, sarà certamente rinviata.

D’Alì, che non è indagato nell’inchiesta della dda, è stato ripreso in auto con Scandariato e nel baglio di altri due arrestati, i fratelli Gucciardi. Baglio in cui si sarebbero tenuti, secondo gli inquirenti, diversi summit di mafia e in cui venne scoperto un gps piazzato dai carabinieri. Proprio Scandagliato si occupò della bonifica dei luoghi dopo il ritrovamento.

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