Si ipotizza che sotto terra ci sia un susseguirsi di templi e di vasche, una volta colme di limpida acqua sorgiva che ruscellava verso il mare
Con il drone alla ricerca di tesori in un’area ad elevato rischio sismico
Mistero Selinunte, la città degli Dei
Cosa si nasconde sotto i resti dei templi di Selinunte? Quali erano le popolazioni che vivevano lungo questa costa prima dell’arrivo dei greci? E soprattutto, come proteggere quest’area archeologica, tra le più grandi d’Europa, dai terremoti? A queste domande stanno cercando di dare una risposta gli archeologi e i geologi italiani e internazionali, che lavorano nel sito utilizzando anche droni e termocamere.
Per ora si sa, che nelle viscere di Selinunte, potrebbe celarsi una piccola-grande Pompei. E’ il lavoro, ad alta tecnologia, di un’equipe di geologi, dell’Università di Camerino, che fa sapere che sono state rilevate alcune anomalie termiche, riconducibili ad importanti strutture sepolte, circa 2700 anni fa. Si ipotizza che sotto terra ci sia un susseguirsi di templi e di vasche, una volta colme di limpida acqua sorgiva che ruscellava verso il mare. Osservati grazie alla termocamera sul drone anche disegni geometrici sotterranei di chiara fattura umana. E scavando, sono state trovate le tubature costruite dai greci, attraverso le quali l’acqua arrivava nelle case, nuovi ambienti domestici destinati al culto come ad esempio altari cilindrici e la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate. Quest’ultimo, è un personaggio di origine pre-indoeuropea ripreso nella mitologia greca e regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla luna.