Penne sporche, brutto capitolo.
ORMAI E’ EVIDENTE CHE L’ANTIMAFIA DI MESTIERE E CERTE PROCURE HANNO ALIMENTATO A VARIO TITOLO UNA CERTA CORRENTE DI STAMPA UTILE A DEMOLIRE AVVERSARI PIUTTOSTO CHE A RICERCARE LA VERITA’ DEI FATTI ACCADUTI.
Un sistema che ha favorito certi giornalisti , blogghisti e testate online, debitamente informati dalle procure alleate e da inquirenti di sistema ,su intercettazioni e fughe di notizie, per dare maggiore risalto alle indagini in corso.
Un modus operandi che ha generato condanne mediatiche prima ancora delle sentenze emesse da un Tribunale . Un criterio operativo orientato più a colpire i singoli che contrastare il fenomeno mafioso che ha anche addentellati nelle associazioni. Molto fumo e poca luce su chi si è veramente arricchito nei palazzi del governo
Vi sarete chiesti come mai le varie troupe di Rai e altre testate quando arrivano a Castelvetrano cercano d’intervistare solo gente anziana e ai margini della vita sociale, oppure i sodali dell’antimafia di convenienza?
Tutto questo non è casuale
Cui prodest tutto questo?
Mezze verità, frasi d’intercettazioni storpiate, tagliate ad arte o copiate in parte, silenzio assoluto su indagini legate agli ambienti antimafia o di personaggi legati a partiti “amici”, non fanno parte del diritto di cronaca ma della becera disinformazione
Caampagne di fango mirate e contro ogni legge a tutela dell’indagato sono le minime cose che, molti finiti nelle inchieste e poi assolti hanno dovuto subire senza aver contezza di ciò che si stava facendo su di loro.
Bolzoni, impegnato da decenni a scavare tra le macerie di un’Italia che stenta a comprendere e stare dietro al fenomeno delle mafie, evidenzia gli aspetti negativi di questo sistema complesso e pericoloso per la libertà democratica. Ci sono persone che hanno più paura dell’antimafia che della stessa mafia. Un sistema che può distruggerti la vita anche con semplice avviso di garanzia. La mafia ammazza per cose più importanti.
Niente di cui meravigliarsi. Bolzoni non è il solo a parlarne, sottolinea il prof. Salvatore Miceli, che durante un ‘incontro, ricordando le argomentazioni del giornalista Aldo Varano, sull’interesse della politica a comprarsi il prestigio dell’antimafia e l’importanza di una struttura di controllo sulle associazioni ammise la pericolosità del sistema antimafia fuori controllo. Riecheggiano le affermazioni di magistrati come Gratteri e Bocassini, che dissero pubblicamente :”si chiuda con le elargizioni e che “l’antimafia non esiste, se non a costruire carriere”. Sempre Bolzoni :”dopo la stagione delle stragi, l’antimafia implode, viene addomesticata, sottomessa alle elargizioni della politica, del Ministero della Pubblica Istruzione attraverso il Miur e del Ministero dell’Interno”.
Ormai la schiera di faccendieri e mercenari ha trasversalmente inquinato tutte le fasce professionali, i magistrati, avverte Bolzoni, (vedi a Palermo la Segunto con i beni confiscati), i giornalisti, le associazioni . “Nessuno può tirarsi indietro”. Con la retorica nelle scuole e le sfilate non si va più da nessuna parte, è indispensabile un dibattito, “anche aspro” sull’argomento perché si faccia verità. “Che si facciano i nomi, per non fare di tutta l’erba un fascio”, auspica al riguardo Mario Nasone, nel suo intervento.
Secondo Bolzoni, oggi oltre ai poteri illegali”, vi è anche il problema, dei “ poteri legali che si muovono illegalmente”. e che spesso abusano del loro potere in nome della lotta alla mafia per averne vantaggi personali.
Nota del Blog: Qualcuno che i vuole bene ha scritto una nota significativa nella nostra chat che diceva:” finitela di scrivere queste cose sull’antimafia finirete in qualche inchiesta prima o poi“
Noi ringraziamo chi ha voluto avvisarci. Non abbiamo paura . Quando si agisce secondo criteri di equità e di correttezza non si teme nessuno. Politici, antimafiosi e mafiosi possono anche far male, lo sappiamo.
Noi continueremo per la nostra strada di civiltà sapendo che la verità sola rende liberi e forti
Fonte :Blog ZS
Il Circolaccio
Salvo Serra