Perché la Germania guadagna dalla montagna di rifiuti e in Sicilia non si riesce a risolvere il problema? In Germania ci sono gli inceneritori più grandi d’Europa e addirittura sono disposti ad importare la nostra monnezza
In Sicilia il neo assessore regionale all’Ambiente, Figuccia ha già “mollato” l’incarico
In Italia e in Sicilia in particolare , la questione rifiuti è stata solo oggetto di lottizzazione politica e sopratutto di battaglia politica. Una legge complessa, per certi versi superata e difficile da applicare , ha generato molta confusione, tanti processi penali e ha consentito a certa sinistra e agli ambientalisti, di far fuori gli avversari politici senza risolvere il problema. Addirittura, il grande Crocetta ,ha fatto guadagnare una barca di soldi alla ditta di Favara proprietaria di una discarica privata Tonnellate di rifiuti sono stati trasferiti a Favara e per mesi su Volontà di Crocetta. I rifiuti di mezza Sicilia sono stati messi in discarica senza risolvere il problema. Cuffaro ,10 anni fa propose i termolavorizzatori tedeschi . Fu bollato come mafioso e anti ambientalista da certa stampa e dai suoi nemici politici. Dopo 10 anni ,la situazione dei rifiuti non solo è peggiorata ma ci sono centinaia di milioni di debiti prodotti dagli ambiti territoriali(belice Ambiente ne ha appena 60 milioni) che qualche comune dovrà pagare
In Germania invece dalla spazzatura ricavano notevoli guadagni
I tedeschi sono i più sporcaccioni ma anche quelli con il sistema di riciclaggio più efficiente. Uno studio dell’Istituto di Colonia per la ricerca economica (IW) mette in luce le contraddizioni di un’Unione della spazzatura a molte velocità
Il paese che produce più rifiuti in Europa è la Germania. E’ il paese con il sistema di riciclaggio della monnezza più efficiente del vecchio continente? Sempre la Germania. Uno studio mette in luce le contraddizioni di un’Europa della spazzatura a molte velocità. In vetta alla classifica dei paesi produttori di rifiuti urbani troviamo la Repubblica federale tedesca con 618 chilogrammi pro-capite (dato del 2016). Peggio fa solo la Danimarca (758 kg) che però ha solo cinque milioni di abitanti contro gli 82 della Germania. “Un legame fra ricchezza e produzione di rifiuti è statisticamente provato”, spiega al Foglio l’economista senior dell’IW Adriana Neligen, “e in Germania produciamo più spazzatura rispetto a dieci anni fa, ma almeno lo facciamo a ritmi più lenti: la situazione non è ideale ma è in miglioramento”. La gara a chi sporca di meno e vinta dalla Romania (249 kg) tallonata dalla Polonia (272). Con 488 chilogrammi a testa, a fronte di una media Ue di 474, l’Italia si trova invece nella fascia alta. Dalla sua il Belpaese ha però un trend discendente: -11% nel 2016 contro il +15% della Danimarca e il +11% della Germania. E non si tratta di un miglioramento episodico: Neligan osserva anche come la waste intensity in Italia – ossia l’andamento della produzione dei rifiuti urbani per unità di Pil – sia calata del 15% fra il 2005 e il 2016.
Secondo i dati dell’IW, i tedeschi riciclano il 64% dei rifiuti urbani, destinando agli inceneritori un altro 35%, cosicché solo l’1% è destinato allo smaltimento in discarica. Nella hit parade dei riciclatori di spazzatura urbana seguono l’Austria (56%), il Belgio (55%) e i Paesi Bassi (51%). Le maglie nere vanno a Malta (11%) e alla Slovacchia (10%). Con il 42% dei rifiuti urbani destinati al riciclaggio, l’Italia si piazza subito al di sotto della media Ue (42%).
Il Circolaccio
Fonte :il Foglio
Cecco Angiolieri