Oltre a quello strettamente finanziario la Commissione di Indagine che ha verificato centinaia di atti e provvedimenti comunali, ha rivelato come, di fatto, quasi tutti gli ambiti dell’azione amministrativa sono stati soggetti a interferenze esterne mafiose. Nella sentenza del Tribunale di Marsala , sugli incandidabili, vi sono precisi riferimenti anche alla gestione urbanistica del territorio di Castelvetrano.
Sotto la lente d’ingrandimento il PRG di Castelvetrano, approvato con l’amministrazione Bongiorno e modificato successivamente dall’amministrazione Pompeo.
La relazione degli ispettori evidenzia diverse stranezze sulla gestione del territorio che ha allargato le zone di espansione urbanistica in maniera smisurata, portando Castelvetrano a confinare quasi con Santa Ninfa. Tanti terreni agricoli hanno cambiato destinazione d’uso
Perchè questo interesse ad allargare il territorio se la popolazione non è cresciuta?
Di chi erano questi terreni?
Dalla sentenza di Marsala:”siano apparsi connotati da
una spiccata mala gestio, della quale, seppur in via indiretta, non può che ritenersi
responsabile proprio il Sindaco Errante; ciò riverberandosi necessariamente sul fronte del
giudizio di incandidabilità dello stesso, ove si consideri che tale modalità di gestione della
cosa pubblica ha contribuito a creare di fatto il substrato ideale per l’infiltrazione nella
Pubblica Amministrazione di interessi della criminalità organizzata”.
Il punto di valutazione rimane quello che, il provvedimento, con stupore dello stesso giudice, non coinvolge altri amministratori che necessariamente dovevano sapere delle decisioni adottate. Lo Stato punta il dito solo su Errante come sindaco. Nell’elenco, non si fa riferimento al vice sindaco Marco Campagna del PD che ha amministrato affianco ad Errante per tre anni e anche all’assessore Francesco Lombardo (all’epoca iscritto al PD) imprenditore locale che ha gestito un importante assessorato e per diversi anni. da non dimenticare anche l’ex comunista, Paolo Calcara
Appare dunque opportuno ripercorrere brevemente l’analisi dei diversi ambiti
osservati dalla citata relazione, nel tentativo di individuare un quadro più ampio.
Nella richiamata relazione vi è scritto
Deve qui evidenziarsi che, rispetto alla citata relazione prefettizia, il Ministero,
onerato di comunicare il decreto di fissazione dell’udienza “agli amministratori interessati indicati nella predetta richiesta di scioglimento”, ha eseguito le notifiche nei confronti di una platea di soggetti parzialmente diversa da quella indicata nella richiamata relazione nessuna vocatio in ius è stata infatti posta in essere nei confronti degli assessori Lombardo Francesco, Stuppia Salvatore, Chiofalo Vincenzo, Li Causi Nicola e Seidita Salvatore, né dei consiglieri Lo Piano Rametta Giampiero e Giurintano Nicola
Dalla sentenza di Marsala :”Quello nel quale, forse più di ogni altro, è stata riscontrata una spiccata mala gestio
è quello relativo al settore urbanistico.
A tal proposito è stato accertato che il Comune di Castelvetrano dispone di strumenti di pianificazione urbanistica divenuti efficaci per decorrenza dei termini senza che siano mai stati approvati dal competente organo regionale e risultati, comunque, non
in linea con previsioni normative vincolanti, come è stato rappresentato al Comune dal competente Assessorato Regionale.
Sempre dalla Sentenza
“Se ciò concerne tutto il territorio comunale, il degrado urbanistico più evidente è
quello che riguarda la Frazione di Triscina di Selinunte, estesa circa mq 3.200.000,00, che
insiste nella fascia di rispetto dei 150 metri dalla battigia e nella fascia di arretramento che
va dai 150 metri ai 500 metri, per i quali l’art. 15, lettera b), comma 1 della legge
regionale 78/76 prevede un’ulteriore restrizione con un indice di edificabilità territoriale
di 0,75 mc/mq, parametro vincolante, peraltro, mai citato in nessun atto deliberativo del
Comune.Ebbene, gravi anomalie sono state riscontrate in relazione al procedimento
relativo al nuovo Piano Regolatore Generale, essendosi proceduto ad una zonizzazione
anticipata, non ammessa dalle disposizioni vigenti, con conseguente possibilità di
“manipolazioni” della pianificazione stessa. Criticità, queste, che rivelano “interferenze”nell’importante e delicata pianificazione affidata a dipendenti comunali”.
Dunque, Il Tribunale di Marsala evidenzia delle criticità del piano fortemente voluto da Beppe Bongiorno e approvato dal consiglio comunale dell’epoca e modificato successivamente dall’amministrazione Pompeo
Peraltro, proprio per la zona di Triscina, il Comune non ha previsto alcun piano
attuativo di recupero, provvedendo (invero nel corso della passata sindacatura, della cui
giunta faceva parte l’ERRANTE come Assessore allo Sviluppo Economico) a rilasciare
indiscriminatamente numerose concessioni edilizie in assenza di alcuna verifica sulla
sussistenza del rispetto degli standards urbanistici (infatti del tutto assenti)
Non è di poco conto osservare che, tra dette concessioni figurano anche quelle
rilasciate in favore della Domus Aurea Srl – società di cui, è Amministratore Unico e socio
l’ex Consigliere Comunale Martino Francesco; ed ancora, che una delle strutture così
realizzate, formalmente affittata a Como Gaspare, cognato del noto latitante Matteo
Messina Denaro, è ritenuta, di fatto, nella disponibilità del predetto e, pertanto, in atto
sequestrata
Altra prescrizione cui si subordinava la variante al PRG ed il conseguente rilascio
della concessione edilizia, era la demolizione dei fabbricati ricadenti nei 150 metri dalla
battigia qualora “si dovessero verificare le condizioni di non regolarizzazione”.
Da quanto scritto dal Presidente Greco nella sentenza si riscontra una situazione di gestione clientelare
Evidenti criticità sono state rivelate anche a carico del Piano di urbanistica
commerciale di cui all’art.5, comma 5, L.R. n.28/99 adottato con delibera CC n. 18 del
3.3.2011 su proposta dell’attuale Sindaco Errante Felice Jr., all’epoca assessore allo
Sviluppo Economico. In particolare lo stesso è stato adottato in violazione agli obblighi
previsti dagli articoli 3 e 4 della L.R. n.71/78, che prevedono l’approvazione finale da
parte dell’ARTA della Variante al P.R.G. con apposito decreto regionale. Né detto piano
è stato previamente assoggettato alla Valutazione Ambientale Strategica, seppur richiesta,
trattandosi di pianificazione attuativa di area vasta. Ne discende che le concessioni
edilizie rilasciate per le grandi strutture di vendita a decorrere dal 30 luglio 2000, data di
efficacia del DPRS dell’11.7.2000, non risultano conformi alle prescrizioni di legge. Non
è di poco momento osservare che, tra i permessi rilasciati a grandi strutture di vendita tra
il 2001 e il 2014 figurano anche quelli rilasciati alla “Grigoli Distribuzione s.r.l.” in data
19.02.2004 e “Gruppo Commerciale Curaba s.r.l.” in data 8.05.2014; la prima società è
riconducibile a GRIGOLI Giuseppe, ritenuto prestanome di Matteo Messina Denaro, i
cui beni sono stati tutti assoggettati a confisca; l’altra, invece, fa capo a Curaba Giuseppe,
già sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno ex D. Lgs. N. 159/2011.
Nessun sostanziale controllo, nonostante il particolare contesto ambientale, è
stato operato dal Comune in materia di rilascio delle licenze di commercio, nonostante
la normativa preveda che l’amministrazione debba procedere a controlli delle autocertificazioni ”in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi” della loro veridicità: come nel
caso della licenza commerciale rilasciata a Como Gaspare, cognato di Matteo Messina
Denaro, o di altri casi in cui licenze sono state rilasciate a soggetti controindicati.
Salvo Serra
Il Circolaccio