L’operazione Eris tocca anche notabili frequentatori del Circolo più “In” di Castelvetrano che confina , in parte, con l’ala di Palazzo Pignatelli sequestrata all’imprenditore Becchina
I Carabinieri, in alcuni dossier investigativi del passato , evidenziarono le relazioni di Guttadauro con diversi soci del Circolo. Guttadauro si recava al Circolo per giocare a “carte” fino al giorno del suo arresto avvenuto nel 2006. Relazioni su Guttadauro rimaste nei cassetti di qualche Procura.
Sono passati 10 anni dal processo a Grigoli e solo adesso molte cose dette dal “re dei supermercati” stanno emergendo dalle azioni investigative
Grigoli, nel suo intervento spiegò bene al presidente Zicchittella le “regole” imposte dal boss e spiegate da Filippo Guttadauro, personaggio alquanto poliedrico che amava frequentare anche i salotti buoni di Castelvetrano.
Giuseppe Grigoli già nel 2010 , rompe in parte, il muro d’omertà e spiega ai giudici le regole imposte da Matteo Messina Denaro , attraverso il cognato Guttadauro
Neanche Grigoli, compare di Guttadauro può sottrarsi al volere di Matteo, nonostante i buoni rapporti familiari
Posti di lavoro , ditte amiche dei mafiosi e professionisti compiacenti da far lavorare, era il pizzo da pagare per Castelvetrano. Per aprire supermercati a Marsala, Trapani o Alcamo invece, c’era da pagare un botto di soldi per evitare attentati. Grigoli spiega tutto già nel processo di Marsala e si meraviglia che, nel corso degli interrogatori , nessuno abbia chiesto di più. Il PM Carlo Marzella chiederà i nomi degli assunti alla Gruppo 6 nel corso dell’interrogatorio in Tribunale, Grigoli ricordò solo quelli vicini alla famiglia mafiosa. Marzella, si interrò al problema e disse “ci dica chi sono e li buttiamo fuori” . avrebbe dovuto informare gli amministratori giudiziari del tempo per farli licenziare. Non sappiamo se questo avvenne davvero
Chi erano i “mandanti di quei favori chiesti a Grigoli tramite Guttadauro? anche in questo caso , si sa poco . La Dia di Palermo ha mai verificato queste importanti affermazioni dette dall’imprenditore? Relazioni, peraltro , risultanti anche dai pedinamenti effettuati su Guttadauro che amava anche sedersi davanti la porta del Circolo quando faceva caldo.
Perchè , questo aspetto investigativo , estremamente interessante nella comprensione delle connivenze alto locate della famiglia mafiosa locale , non sono state opportunamente sviscerate?
Nelle sue aziende hanno lavorato dipendenti appartenenti a famiglie incensurate di Castelvetrano e frequentatori del Circolo . Sono state suggerite da Guttadauro? Purtroppo non c’è stato un preciso seguito investigativo. Eppure, Grigoli, si è avvalso di consulenti e tecnici per le sue aziende , molto conosciuti nei salotti castelvetranesi. Un caso?
Questo forte legame con la Castelvetrano “perbene” da parte di Guttadauro è rimasto solo nelle carte di qualche solerte investigatore
A sentire le udienze ,Grigoli era quasi disponibile a farli questi nomi. A dire anche i raccomandati della Castelvetrano “bene” da Lui assunti. NESSUNO ha pensato di approfondire i retroscena legati alle dichiarazioni dell’imprenditore su questo delicato aspetto che toccava nomi importanti della borghesia locale . Chi formulava queste richieste a Guttadauro ? Il dubbio ,su questa vicenda, rimane aperto.
Filippo Guttadauro, non è un personaggio qualunque. Fratello di Giuseppe Guttadauro, capomafia di Brancaccio, è stato considerato dagli inquirenti, il “portavoce” numero uno del boss latitante.Viene arrestato nel luglio 2006 dopo 10 anni di libertà dall’ultima condanna.
Ha svolto la funzione di collegamento fra il capomafia trapanese e Bernardo Provenzano.
Guttadauro è indicato nei “pizzini” di Provenzano con il numero 121. Gli inquirenti lo ritengono il in odor di mafia già nel 1994, quando viene arrestato per la prima volta. Guttadauro, uomo distinto e scolarizzato, non è il solito mafioso. Sa come gestire le pubbliche relazioni. Conosce la “littra”. E’ abile nel saper costruire relazioni economiche
Già quando sposa la sorella di Matteo si trasferisce a Castelvetrano e comincia a tessere buoni rapporti con molti borghesi castelvetranesi. Comincia a frequentare il famoso Circolo della Gioventù dove, tra i vari iscritti ,ci sono politici, noti avvocati, , uomini che lavorano per lo Stato, professionisti dell’edilizia , imprenditori e anche tanti medici. Nonostante la condanna del 1997, per associazione mafiosa , Guttadauro era gradito frequentatore del Circolo della Gioventù Spesso amava giocare a carte con diversi soci del circolo. Con una certa frequenza si sedeva pure fuori dal circolo, insieme agli amici, senza nessun timore a conversare. Eppure, tutti sapevano di Guttadauro. Tutti vedevano.
Del gioco delle carte, tra il cognato del boss e qualche amministratore locale degli anni 2000 , se ne occuparono anche i giornali locali dell’epoca.Storica fu la vignetta di un periodico chiamato HERMES, regolarmente registrato al Tribunale e stampato da una società locale. Anche se in modo indiretto , il presidente Rosy Bindi ha fatto citazione in una sua dichiarazione pubblica .
Ovviamente, giocare a carte al circolo anche con un mafioso, ancora non è reato. Reato potrebbe diventare invece se , un giorno qualcuno ,potesse dire chiaramente cosa ci facesse Guttadauro al Gioventù oltre a sedersi ai tavoli da gioco . Era solo passa tempo ? O si recava lì per altro? Come mai soci autorevoli che lavorano per lo Stato non fecero nulla per negare la sua presenza al Circolo che, nel frattempo, ospitava conferenze contro la mafia?
Un “portavoce” che si rispetti , come da protocollo sa che deve dire tutto al suo capo. Deve apprendere e riferire ordini. Le regole dettate da Messina Denaro valevano solo per Grigoli o c’erano consegne anche per altri potenti della città?
Questo dubbio è difficile da sciogliere ma sarebbe tanto simpatico , sapere come passava il tempo Guttadauro, fino al suo arresto del 2006 . Il cognato di Matteo, sempre ben vestito e curato, amava frequentare il circolo dei notabili castelvetranese solo per spocchia personale? I bene informati ricordano che Guttadauro era riverito da tutti e nessuno dei soci mai pensò di chiudergli la porta fino al suo arresto nel luglio del 2006
Claudia Raspanti
fonte La Sicilia, Radio Radicale
Il Circolaccio