Quanto conta la notorietà sul consenso? In testa c’è Sgarbi, poi Musumeci, Cancelleri e Fava
La ricerca di Nando Pagnoncelli sui candidati alla Presidenza della Regione siciliana, pubblicata dal Corriere della Sera, offre molti spunti di riflessione, che permettono di avere una prospettiva sufficientemente corretta dello stato dell’arte. Invece che la sfera di cristallo e i sondaggi fasulli o interessati, Pagnoncelli propone alcuni elementi giudizio che scaturiscono dalla ricerca svolta dal suoi istituto demoscopico.
Pagnoncelli prende in considerazione, fra l’altro, l’elemento “notorietà” per capire quanto esso influisca sulle intenzioni di voto in questa fase, tutto sommato preliminare, della campagna elettorale. I dati in suo possesso sono preziosi, infatti, ai fini di una valutazione “informata”. In testa, quanto alla notorietà, troviamo Vittorio Sgarbi, conosciuto dall’88 per cento dei siciliani intervistati. Una condizione che alza l’asticella dei possibili consensi. Sgarbi è seguito, ma a grande distanza, da Nello Musumeci, con il 70 per cento, e non c’è certo da sorprendersi perché si tratta del più longevo dei politici siciliani. Terzo posto per Claudio Fava, conosciuto dal 50 per cento dei siciliani, quasi uguale la cifra assegnata a Giancarlo Cancelleri (48 per cento). In coda, quanto a notorietà, c’è Fabrizio Micari (meno di un terzo rivela di conoscerlo)