Il Governatore Crocetta stavolta ha ragione.
Lo statuto del Pd prevede le primarie e il diritto a riproporsi degli uscenti
Crocetta non vuole essere “liquidato” dai capi corrente come Faraone ma intende sottoporsi al giudizio elettorale.
In sintesi, Crocetta, fa intendere che dovranno essere i siciliani con il voto, a valutare il suo governo. Lui ha il diritto di ripresentarsi visto che ritiene di aver fatto bene. Il popolo sovrano deciderà se mantenerlo o mandarlo a casa.
Altra nota stonata è il silenzio di tutti i suoi assessori del PD. Nessuno lo difende
Crocetta alla 7
Io non voglio lo sfascio della sinistra. Quando è stata avanzata la candidatura di Pietro Grasso ho detto che ero pronto a fare un passo indietro. Ho il diritto che venga espresso un giudizio politico sul mio operato”. Così il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta ha motivato, nel corso della trasmissione televisiva In Onda su La 7, la sua richiesta di svolere le primarie per scegliere il candidato a governatore in occasione delle prossime regionali
Crocetta ha ribadito di “avere diritto a una verifica politica attraverso i meccanismi democratici previsti anche dallo statuto del Pd” e ha aggiunto: “non è detto che questa opportunità mi venga negata”.
“Questa partita – ha poi osservato Crocetta – va vista dentro il Pd e con un discorso chiaro e onesto con il segretario nazionale il quale ha avuto un niet alle primarie da Angelino Alfano”.
“Credo che qualunque candidato del centrosinistra dovesse vincere le primarie, compreso Micari, – ha concluso il presidente della Regione – vincerebbe poi le elezioni”. (ANSA).
Jacopone da Todi