Dal centro storico alla periferia, a macchia di leopardo, la munnizza straripa dai contenitori e si trova accumulata in molte strade e la raccolta procede a rilento
Sacchi pieni di ogni tipo di rifiuto, scatoloni , cassette , ante di armadi, porte, elettrodomestici, bustoni a terra e altro ormai fanno da ” soggetto” principale a molte foto pubblucate sui social. Oltre ai cittadini , pure i responsabili del Nopa fanno uso dei social per denunciare le situazioni critiche e dire: ” se vi becchiamo sono…. vostri”. Se li beccano e quando li beccano? Il problema rimane. Troppo pochi gli uomini destinati al controllo che dalla zona Giallonghi a Triscina e Selinunte e’ grande migliaia di chilometri quadrati. E’ impossibile fare prevenzione attraverso questo solo sistema. L’ estate che volge al termine non sarà ricordata di certo , per le eccelenze di questo territorio. Sarà ricordata invece, per tanti problemi igienico- sanitari e per il tono severo dei commissari che, presi alla sprovvista dalle tante difficoltà di questa città cercano di parare dove possono. Tra rifiuti, acqua inquinata e gastroenteriti diffuse , Castelvetrano sembra sempre di piu’ una città del terzo mondo con tutto il rispetto per quelle comunità.Nonostante i vari tentativi da parte dei commissari, delle consulenze sui docial di tanti esperti qualificati, nella citta’ che diede i natali a Giovanni Gentile , l’emergenza rifiuti e ambientale non si arresta. E’ non bastano neanche I titoli grossi su certi quotidiani a indorare la pillola. Come si fa a scrivere che e’ finita la crisi dei rifiuti? Dal centro storico alla periferia, a macchia di leopardo, i cassonetti sono stracolmi e la raccolta procede a rilento. Con conseguenti lamentele da parte di cittadini e Anche dei turisti che , spesso protestano con gli albergatori per la tassa di soggiorno che ,sono costetti a pagare , nonostante il degrado. Ormai la situazione e’ al collasso e non può essere solo gestita dai commissari che e’ opportuno ricordare , sono arrivati solo a giugno.
Cecco Angiolieri