Sei stato politicamente vicino a Cuffaro ,anche quando era potente e ne sfruttavi tutti i vantaggi del suo potere?Adesso devi stare attento. La sinistra lancia una nuova malattia politica: la “cuffarite” .
Peccato a dimenticare che mezza Sicilia ha avuto a che fare con Toto’.
Anche molti comunisti.
Il comunista Capodicasa fu presidente sostenuto da Cuffaro insieme a tanti suoi amici di partito compreso Cracolici
Dovrebbero fare un passo indietro anche tutti i ” raccomandati ” da Cuffaro che oggi godono di comode posizioni alla Regione, negli ospedali ,e hanno pure ” leccato” per stare vicino a Crocetta. Molti…. hanno la memoria corta
L’uso di Totò Cuffaro per mettere all’angolo gli avversari è ormai diventato uno sport nazionale, quindi un abuso. Accanto alle motivazioni “morali”, sulla necessità di lasciar fuori dall’agone politico chi ha subito l’onta di una condanna – ci sono le motivazioni strumentali, peraltro di modesto impatto. L’ennesima colonna infame. Maccartismo siculo.
Il Corriere della Sera ha trattato, per sentito dire, la questione regalando grande spazio, ed ha fatto un elenco dei candidati alla Presidenza regionale che hanno avuto a che fare con l’ex Presidenre, mettendoci tra l’altro anche Giovanni La Via, Gianpiero D’Alia, Dore Misuraca e Roberto Lagalla. Alcuni di loro hanno mosso i primi passi com Cuffaro, e quel tratto di strada gli viene addebitato ad ogni piè sospinto, naturalmente in maniera interessata.
Il censimento dei cuffariani, fatto dal Corriere (ci sono altri giornali ad avere affrontato l’argomento negli stessi termini), è approssimato per difetto, e le scelte dei sospetti sono influenzate dagli eventi politici emergenti, che regalano una corsia privilegiata ad alcuni nomi piuttosto che ad altri. Ma la questione ormai si pone da poiù di un decennio e non riguarda solo la politica, ma anche la burocrazia regionali.
Quando si vuole “mascariare” l’avversario non c’è bisogno di faticare, si opuò scegliere ad occhi bendati, perché è davvero difficile trovare chi non abbia mai avuto a che fare con Totò Cuffaro in Sicilia, per un verso o un altro, dal momento che l’ex Presidente della Regione calca il palconescino da quasi tre decenni. Tutti cattivi e collusi?
Sono molti i casi in cui valenti burocrati sono stati messi di lato per avere ricevuto attestati di buona condotta da Cuffaro, e ricoperto ruoli importanti grazie alla loro competenza e professionalità. Ci sono ex dipendenti della Regione che hanno preferito varcare lo Stretto per non essere più inseguiti dall’addebito ed hanno fatto fortuna. E’ capitato, invero, che fossero inseguiti anche nella Penisola, quando hanno insidiato le poltrone altrui.
Ora, se è bene mantenere una vigilanza sulle scalate politiche e burocratiche, è bene anche non lasciare alle furbizie il diritto di cittadinanza. Qualche esempio.
Prima che fosse eletto Presidente della Regione siciliana, Cuffaro ha fatto parte di giunte di governo, guidate dalla sinistra, e segnatamente ex comunisti, come nel caso di Angelo Capodicasa. Cuffaro era assessore all’agricoltura, in rappresentanza dell’Udc, nell’esecutivo. Vuol dire che Capodicasa, persona, ha un peccato originale da scontare? E’ probabile che, pur sfidando il ridicolo, Capodicasa subirebbe l’addebito di avere imbarcato in giunta Cuffaro, ove il suo nome entrasse nel novero dei candidati Presidente.
Fra le tante sciocchezze che circolano in Sicilia, c’è proprio questa, quella delle carriere politiche e burocratiche aiutate dall’ex Presidente della Regione. Non stiamo, ovviamente, affermando che Cuffaro è un angioletto e non abbia avuto, e scelto, amici nella sua cerchia di collaboratori, ma semplicemente che è una mascalzonata criminalizzare tutto e tutti, persone valide – e non ci riferiamo alle nomination elettorali – per avere incontrato sulla loro strada Cuffaro. Come avrebbero potuto non incontrare chi è rimasto sulla cresta dell’onda per almeno un ventennio?
E’ la solita storia, Cuffaro o non Cuffaro: i siciliani devono portare sulle spalle il pregiudizio. Uno qualsiasi.
Fonte :Sicilia Informazioni