Malgrado gli auspici del potente assessore Gucciardi in piena campagna elettorale per le regionali ,la corsa a 3mila assunzioni potrebbe scattare solo dopo le elezioni regionali
Gucciardi, Crocetta e la Lorenzin giocano la “carta” delle promesse elettorali
I concorsi? Se verranno banditi, avverrà non prima del 2018 e, sono davvero in tanti, a sostenere che la “stagione dei concorsi”si potrà celebrare quasi certamente nella prossima primavera, con in carica il nuovo Governo della Regione.
L’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi è ottimista e più volte, anche in sede di riunioni tecniche, ma anche di incontri con la stampa, si è detto fiducioso che i concorsi se si vuole potrebbero essere banditi subito, come ha auspicato, come detto prima, il ministro Lorenzin.
Siamo però in Sicilia e, com’è noto, i nostri burocrati hanno ritmi diversi rispetto agli altri d’oltre Stretto. C’è anche da dire che in questo momento i 18 tra direttori generali e commissari straordinari in carica, sono alle prese da settimane alla delicata fase delle stabilizzazioni dei precari storici, quindi il percorso che porta ai concorsi è sicuramente ancora lungo ed irto di insidie di ogni genere.
Ma non mancano le polemiche che, com’è si sa, sono il sale della politica. «Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, comunichi tempi certi per lastabilizzazione dei precari della sanità in Sicilia e la calendarizzazione dei nuovi concorsi delle aziende del Servizio sanitario della Regione. Negare il diritto all’assunzione del personale vincitore dei concorsi equivale a negare il diritto alla salute dei cittadini».Hanno ancora una volta ribadito deputati componenti della Commissione Affari Sociali e Sanità del Movimento 5 Stelle che hanno depositato un’interrogazione, a prima firma Giulia Grillo, rivolta al ministro della Salute al ministro dell’Economia Piercarlo Padoan.
Ed ancora: «Da molti anni in Sicilia – ha aggiunto Grillo – medici, infermieri e figure professionali sanitarie, aspettano la stabilizzazione delle loro posizioni lavorative e l’indizione dei nuovi concorsi. Tra l’altro ancora non si è a conoscenza del varo dei piani triennali di assunzioni (2107/2019) da parte delle Asl siciliane. Inoltre ancora non si sa a che punto sia la chiusura delle procedure di valutazione delle piante organiche delle ASL e degli Enti del Servizio sanitario Regionale siciliano. Una situazione inaccettabile che il ministero deve chiarire».
Intanto, potrebbero essere salvi, è bene che usiamo il condizionale, quei concorsi banditi dalle aziende per la copertura delle figure apicali (direttori di unità operative, ex primari, ndr). I direttori generali e i commissari straordinari se vogliono, hanno il potere di accelerare i tempi per l’espletamento dei concorsi e quindi la immissione in ruolo.
Nel frattempo, però, ad avvalorare la tesi di uno slittamento al 2018 per i nuovi concorsi è la Cimo che insieme ad altre organizzazioni sindacali mediche ha incontrato nei giorni scorsi l’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi.
«Per i tecnici dell’assessorato i tempi non sono così certi come sperato da Gucciardi – rileva la Cimo – e alla fine abbiamo preso atto della previsione che i decreti relativi ai nuovi atti aziendali, quelli definitivi, non vedranno la luce prima del mese di ottobre. Senza quelli non ci sarà il via alle procedure di stabilizzazione dei precari, che d’altra parte sono le medesime stabilite dal recente decreto Madia che dice chiaramente che dette procedure potranno aver luogo dal 1° gennaio 2018 e, a meno di apposite deroghe, non prima. «Alla fine la sensazione che se ne ricava è quella che la volontà di questo Governo regionale è quello di mettere in atto la strategia politica della “patata bollente”, arrivare cioè alle elezioni di novembre con il problema precari ancora irrisolto e mollarlo a chi verrà dopo. I precari possono attendere, a tempo indeterminato».