Tornano le Province. Assurdo ma vero. Crocetta ne combina una delle sue: prima le toglie e poi ritornano. Danni incalcolabili per i territori . Chi paga? A Trapani da anni tutte le competenze dell’ex provincia non sono state mai sostituite
A gennaio 2018 si potrebbe votare per eleggere presidente e consiglieri provinciali
PALERMO – Il colpo di grazia all’epocale riforma delle Province varata dal governo Crocetta è in arrivo. La commissione Affari istituzionali dell’Ars, infatti, ha avviato l’esame del disegno di legge col quale verrà reintrodotto il voto dei cittadini. Le elezioni per i Consigli provinciali, insomma, cancellate inizialmente dal disegno di legge che il governo regionale ha voluto e annunciato ai quattro venti. Un progetto che si è rivelato un chiaro fallimento, i cui contorni sono stati tratteggiati anche da una recente relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti: quella riforma, dal punto di vista finanziario e da quello riguardante i servizi ai cittadini, si è rivelata un disastro. E la Sicilia, tra l’altro, da oltre quattro anni è dentro una gestione commissariale: fedelissimi scelti dal presidente della Regione, in sostituzione di presidenti e consiglieri che venivano invece eletti dai cittadini.
Ma quelle elezioni stanno per tornare. La commissione, con un consenso politico molto ampio, ha approvato già il primo articolo della riforma. Il cuore del provvedimento. Quello che dispone, appunto, la cancellazione delle cosiddette “elezioni di secondo livello” e ridà il voto ai cittadini.
Nella versione originaria del ddl, “resisteva” l’automatismo tra il ruolo di sindaco di Palermo, Messina e Catania e quello di presidente della Città metropolitana delle ex Province corrispondenti. È stato però approvato un emendamento, voluto principalmente dal Cantiere popolare, che ha esteso le elezioni dirette anche al “sindaco metropolitano”. Dopo la chiusura, insomma, delle esperienza di Orlando, Accorinti e Bianco, quasi certamente si andrà al voto anche per scegliere queste cariche.
“Ci siamo muovendo – spiega il presidente della commissione Affari istituzionali, Salvatore Cascio – entro i binari della legge Delrio. In commissione registro una condivisione molto ampia di questo progetto”. Un altro emendamento avrebbe fissato anche il periodo utile per la celebrazione delle elezioni dei Consigli e dei presidenti dei Liberi consorzi e, in prima battuta, solo dei Consigli delle Città metropolitane: queste verranno svolte tra il primo e il 31 gennaio del 2018.