
Sono stati grandi amici Marco Campagna e Felice Errante. Amici in primis ,nella loro vita privata. Poi, successivamente , amici pure in politica. Errante di destra, Campagna più che di sinistra , è stato sempre “gucciardiano”.
Gucciardi viene dalla scuola democristiana . Il suo “padrino” politico fu l’ex senatore Papania.Il suo “professore” il presidente Sergio Mattarella
Errante e Campagna hanno vissuto gli anni della goliardia giovanile da grandi amici.
La politica li ha fatti litigare .Sono diventati nemici a tutto tondo.
La recente polemica tra Campagna e Perricone sulle lettere scritte a Salvini, riporta alla mente i fatti del 2017. Campagna, sul filo politico voluto dell’amico stretto di Crocetta e Lumia, Pasquale Calamia(fa pure rima) continua a sostenere che lo scioglimento per mafia del comune non è stato un atto politico ma un intervento necessario a tre giorni dalle elezioni del 2017, dovuto alle pesanti infiltrazioni della mafia locale. Perricone respinge le accuse del solito sospetto del PD. “Non ho ha mai chiesto- dice in una nota- la sospensione della proroga dei commissari”.
Il motivo del contendere sempre lo scioglimento. Atto questo, considerato dal Pd, la panacea di tutti i mali castelvetranesi. Loro , infatti, dal 2012 al 2015 erano su Marte e non sono responsabili.
Se lo scioglimento non porterà alla luce responsabilità concrete sarà un flop, visto quello che ha detto anche Rosy Bindi
Lo scioglimento si doveva fare. Il caso Giambalvo è stato devastante. Era forse il caso di farlo nel 2016? Questo al Pd non interessava. La colpa è sempre degli altri
Ad avvalorare la strategia dello scioglimento del comune, nel giugno del 2017 , in piena campagna elettorale, ci pensò Minniti . L’ex ministro , oltre al prefetto Priolo, prese pure in considerazione il collaborante scomparso prematuramente,Lorenzo Cimarosa che disse al processo:” A Castelvetrano i Messina Denaro comandano.Tutto loro sanno e decidono ,anche dentro il comune“. Minniti resosi conto della situazione delicata, preferì mandare il dott. Caccamo suo “pupillo” che era stato già nominato in Calabria
La prima cosa che appare strana e che roderà , forse, ancora ad Errante, sta nella relazione degli ispettori e nelle dichiarazioni politiche dei DEM.
Secondo quella relazione, la mafia di Matteo Messina Denaro, avrebbe condizionato l’operatività del comune , solo dal 2012 al 2017 . Anche questo dato fa molto riflettere. La mafia condiziona secondo centinaia di relazioni investigative il comune dagli anni 80. La mafia con M grande . Angelo Siino, braccio destro di Riina, lo ha anche detto nei processi
L’ organizzazione mafiosa negli anni, secondo la relazione, avrebbe cambiato modus operandi. Infatti , “pare”, secondo le carte ministeriali, che di recente, preferisse infiltrarsi solo dove non ci metteva le mani il Pd di Campagna, Gucciardi , Pompeo, Di Bella e altri.
Tutto il resto era permeabile. Strano che alcuni parenti medici dell’imprenditore Clemente, arrestato di recente, alle scorse regionali sostenevano Baldo Gucciardi. Le parentele non si scelgono. IL PD è vaccinato anche a questo. Per gli altri, una semplice amicizia o parentela è pericolosa, degna anche di arresto o di anni di inchieste
Si può comprendere la delusione dell’ex sindaco Errante che praticamente, è stato considerato l’unico debole alle infiltrazioni, insieme a qualche altro politico amico suo. Nei tre anni di co- amministrazione con Il Pd, (fatto nuovo questo) la mafia aveva agito a macchia di leopardo, scansando quelli del PD in toto, compresi i loro amici.
Strano , molto strano che la mafia giocasse con il potere, a “scarta cumpagnu” . Se cosi davvero è stato, non abbiamo capito nulla e la cosa puzza comunque. Perchè, come diceva Sciascia, – se la mafia non ti tocca vuol dire che ti rispetta-. Visto che nessuno, in questi anni, ha denunciato pubblicamente atti di pressione mafiosa, almeno fino al 2017, dentro il comune, il dubbio rimane.
A buon intenditor…
La storiella dello scioglimento e il suo attuale epilogo avrà fatto e sta facendo ridere e non poco, la bestia di Matteo Messina Denaro e i furbi che lo hanno sempre aiutato.
Le persone serie di questa città aspettano le prove tangibili delle cose dette nel 2017. Aspettano le prove politiche e giudiziarie che faranno capire cosa è accaduto in questi anni. Ammesso che il PD castelvetranese è “netto di risina” perchè non denunciava le eventuali infiltrazioni mafiose dal giugno del 2012? Errante è diventato scarto politico solo dal febbraio del 2015 quando , per cause tutte da comprendere “rompe” con Pompeo e Campagna. Alle questioni politiche non ci crede neanche il cane che sta davanti al comune. Ecco la vera questione: perchè Errante rompe con l’asse Pompeo-Campagna Gucciardi? Quali accordi Errante non ha rispettato? Errante sul punto, non è mai stato chiaro e neanche Pompeo. Con una faccia tosta tipica di chi teme l’isolamento si butta addirittura nella mani di Giovanni Lo Sciuto, ormai passato alla storia come colui che- non riuscì mai a mettere le mani sulla città-, grazie al potere di Bongiorno prima e Pompeo dopo.
Pompeo ne fece uno slogan “Giù le mani dalla città”. Già , bastavano le sue e quelle dei suoi amici che per 13 anni hanno gestito il potere cittadino. Pompeo e il suo gruppo ,è rimasto a Palazzo Pignatelli dal novembre del 2001 al mese di gennaio 2015.Neanche Obama ha avuto tutto questo tempo per amministrare.
Forse la magistratura schierata, avrà salvato Pompeo da possibili inchieste su tanti fatti non chiari di questa città? La storia però, lo ricorderà. Se Errante è stato fatto fuori dalla relazione Lui, sarà ricordato come il potente di turno che consenti a Errante di diventare sindaco.
Il Pd non poteva mai far vincere Errante da solo.
Gucciardi che puntava a distruggere politicamente LO Sciuto, candidato a sindaco, si mise vicino a Pompeo. I firmatari di questo accordo furono i due “puledrini” rampanti, Errante e Campagna. Fu Pompeo che per assicurasi la continuità catapultò tutti i suoi amici sul progetto Errante. Basta guardare i video su Youtube e tanti comunicati
I due quarantenni al potere. Visti i risultati,un danno enorme per la città
Dice il detto siciliano :” picciriddi e gaddine cacano la casa“
Pompeo, astuto politico , ha spesso adottato le tecniche, in politica, apprese con la sua notoria passione per il gioco delle carte . Per vincere in politica, bisogna capire le carte in mano all’avversario. La sua abilità nel gioco delle carte è risaputa. Stavolta, con la coppia Errante- Campagna ha perso. Ha perso Lui e ha perso la città.
Secondo alcuni loro ex amici, Errante rompe con il PD , per importanti questioni amministrative. Quali questioni? Nessuno lo sa. Insomma, secondo questi ex amici di campagna elettorale, Errante era stanco della “gabbia” costruita ad arte da Pompeo con la collaborazione del PD. I debiti aumentavano e i contenziosi pure. Secondo la relazione della Corte dei Conti il giochetto dei residui attivi appartiene già alla gIunta Pompeo, poi trasmessa ad Errante. Forse l’ex pupillo di Pompeo si è reso conto del buco di cassa? Chi lo sa è bravo
L’ex leader UDC , amico di Cuffaro ,probabilmente non aveva digerito il poco impegno di Errante per le lezioni regionali del 2012. Elezioni che lo videro soccombere, nonostante l’aiuto dei suoi amici dell’UDC che volevano bloccare Turano. Pompeo è troppo “spertu” . Il piano B lo aveva preparato. E se per caso Pompeo, vista la trombatura alle regionali stava già lavorando a ricandidarsi nel 2017 e Felice Errante lo avesse “sgamato”?.
Un giovane sindaco solo un mandato? Dura da digerire. E se il vero motivo della rottura tra Pompeo ed Errante fosse stato proprio il secondo mandato? Come ragionamento ci potrebbe stare, visto che Pompeo era il candidato nel 2017 con il Pd per il terzo mandato .E se l’accordo Pompeo- Errante- Campagna del 2012 era “un giro l’uno”? Tesi avvalorata sempre dal quel famoso slogan diretto a Lo Sciuto:” mani a posto, metti giù le tue che bastano le nostre“. Se Minniti non avesse bloccato il comune, Pompeo era vicino ad un record. Avrebbe maturato 18 anni di sindcatura, ovviamente vincendo. Il fatto storico inconfutabile rimane quello legato a tutto questo teatrino che sarà inutile, se non si capirà realmente chi ha aiutato la mafia dentro il comune. A distanza di due anni, davanti ad una città in agonia ci tocca leggere ancora di attacchi e repliche legate allo scioglimento.
Le elezioni, se ci saranno ,sono rimandate a giugno 2019
Un tormentone politico che sta dimostrando la pochezza degli argomenti e la stessa utilità dello scioglimento. Sono proprio le recenti dichiarazioni di Campagna contro Perricone e le repliche dell’ex consigliere dell’UDC che dimostrano la puerilità del dibattito politico davanti ad una città in pezzi e che non riesce ancora a liberarsi dal cancro chiamato: Matteo Messina Denaro.
Chiacchiere e tabacchiere di legno e nulla più. Tutto sembra come in quei romanzi gialli, dove . l’autore , per legare l’interesse del lettore , fa scoprire alla polizia l’assassino alla fine, quando tutti gli altri personaggi o sono in carcere o sono morti.
Intanto, Matteo Messina Denaro se la gode ancora , la città è alla canna del gas e milioni di euro di debiti pubblici sule spalle dei castelvetranesi
c’est la vie
Fonte: le chiacchiere e le minchiate
Il Circolaccio