Correva l’anno 1957 e a Castelvetrano viene ammazzato con la lupara un Notaio . Nell’agguato viene freddato anche un dipendente dello Stato
Da mesi, come redazione, portiamo avanti una delicata e attenta linea editoriale sulla conoscenza storica della mafia di Castelvetrano e di chi ha avuto relazioni con questo complesso mondo
Una ricerca utile a capire come si sia costruito dal dopoguerra il tessuto sociale ed economico di Castelvetrano.
Rileggendo la storia si ha come l’impressione che Castelvetrano abbia avuto sempre una “centrale operativa”dove mafiosi sperti , intellettuali senza scrupoli e imprenditori chiacchierati abbiano fuso per decenni i loro interessi alla faccia dei castelvetranesi perbene e dei giovani di questa terra costretti a cercare lavoro altrove
L’attuale scioglimento per mafia del comune, cosa mai successa in passato ,pure essendo stato Castelvetrano luogo , dove si sono consumati gravissimi fatti di mafia, impone a tutti coloro che con la mafia e la mafiosità diffusa non hanno nulla a che spartire un chiarimento netto tra chi ha fatto il furbo facendola sempre franca e aiutando questo sistema mafio-politico molto complicato e chi ne è vittima.
Ci sono anche quelli che spesso, anche in modo compiacente , hanno chiuso gli occhi e hanno favorito depistaggi . Molti personaggi sono stati frequentatori dei circoli più importanti della città
Un nostro lettore , forse sollecitato dai nostri articoli, (che ringraziamo sentitamente ) ci ha inviato una copia di un articolo pubblicato su un importante giornale, risalente al 1957 e che parla dell’omicidio del Notaio Craparotta(ne abbiamo parlato diverse volte) e del sequestro dell’imprenditore Pippino Taormina capo della SAICA e imprenditore di grosso calibro. Sequestro di cui sappiamo poco.
L’organo del Partito Comunista L’Unità scrisse su questa vicenda che dimostra come l’aggrovigliato sistema mafio-politico-affaristico a Castelvetrano abbia lontane origini con la complicità di certa borghesia locale
L’omicidio Craparotta, sconvolse l’opinione pubblica del tempo e portò anche all’arresto di due famosi medici di Castelvetrano: il radiologo Monti e il medico analista, Fausto Mulè che poi diventò primario all’ospedale di Castelvetrano.
Nel giro delle indagini finiscono anche i fratelli De Simone collegati molto bene con gli USA proprietari di una distilleria e amici di Francesco Messina Denaro.
Dal giornale L’UNITA’ del 19 maggio 1957
Noti industriali! e professionisti implicati
in una catena di crimini a Castelvetrano
I retroscena dello scontro tra due fazioni di mafiosi – i fratelli Giuseppe e Giacinto De Simone e i medici
Giuseppe Monti e Fausto Mulè tra gli arrestati – Torna alla ribalta il sequestro dell’industriale Taormina
Uno stralcio dell’articolo di 52 anni fa
L’opinione pubblica di Castelvetrano è rimasta scossa dagli arresti avvenuti nei confronti dei titolari della grande Florida industriale vinicola di proprietà dei fratelli Giuseppe e Giacinto (detto Jim) De Simone che svolgevano un ruolo importante in tutto il Trapanese , con un un effettivo
ruolo dirigente tanto nella vita economica quanto nella vita politica del territorio
Giuseppe e il più anziano dei cinque fratelli De Simone mentre
Giacinto. detto ‘Jim, e’tornato solo da alcun i anni a Castelvetrano essendo stato espulso come – indesiderabile dalle autorità degli Stati Uniti. Ma di particolare spicco
è la figura di un terzo De Simone.Il comm. Ignazio che . presentatosi –
nelle ultime elezioni amministrative come candidato indipendente riportò la stragrande maggioranza delle preferenze (oltre 3000 voti) e venne indicato come probabile sindaco di Castelvetrano.
In quella occasione. l’industriale dovette subire un tiro mancino: la DC pretese la carica
di sindaco per un uomo del partito. Il comm. De Simone fu soppiantato dal prof. insegnante di lettere Luciano Messina genero del notaio Craparotta. il Notaio che insieme all’impiegato dell’intendenza di Finanza Vito Bonanno verrà ucciso con diversi colpi di lupara lo scorso 9 gennaio. Dopo l’arresto dei fratelli De Simone, il comm. Ignazio sembra sparito. La voce pubblica vuole che i carabinieri arrestino pure Lui
Leggete tutto il resto nel documento originale
http___archiviostorico.unita.it_cgi-bin_highlightPdf.cgi_tebook&file_archivio_uni_1957_05_19570519_0008
Fonte: l’Unità
La redazione Il Circolaccio