Riscossione contro Armao
“Pignorare lo stipendio”
Anche con il Governo Musumeci si verificano episodi di malcostume di sterle protezione della casta
Da Crocetta a Musumeci ci sono sempre gli stessi atteggiamenti
Armao deve oltre 300 mila Euro all’erario e non paga le cartelle
PALERMO – Riscossione Sicilia contro l’assessore all’Economia e vice presidente della Regione Gaetano Armao. L’obiettivo è quello di pignorare parte dello stipendio dell’assessore, di circa 11mila euro lordi, per recuperare 392mila euro che “sarebbero il frutto – come scrive il Giornale di Sicilia – di mancati versamenti allo Stato da parte dell’assessore per incassi derivanti dalla sua attività di avvocato amministrativista”. Riscossione ha scritto a tutti i dipartimenti affinché verifichino eventuali rapporti economici tra il numero due di Palazzo d’Orleans e la Regione
Il procedimento e il primo invio di cartelle esattoriali risalgono al gennaio 2017, quando a capo della partecipata regionale c’era Antonio Fiumefreddo. Insomma, una vera e propria dichiarazione di guerra quella di Riscossione, guidata oggi da Vito Branca, che ha scelto di rivoltarsi contro quello che dovrebbe essere proprio il suo controllore, l’assessore regionale all’Economia. Armao, dal canto suo, per potersi difendere ha rimesso la delega sulla Partecipata e avvito una battaglia legale con un esposto presentato alla Procura di Palermo contro i vertici di Riscossione.
Intanto, il vice presidente della Regione nega categoricamente qualsiasi tipo di illecito: “Riscossione sta mettendo in atto contro di me un’azione abusiva e pretestuosa – le parole di Armao riportate dal quotidiano -. Ho da tempo ottenuto la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali che mi vengono contestate. E ciò da solo basta, per legge, a interrompere ogni procedimento esecutivo nei miei confronti. Altre cartelle le ho contestate e quindi ci sono dei giudizi in corso”. L’assessore all’Economia parla di “attività criminosa di Riscossione” e non nasconde, infatti, di vedere anche un attacco politico in questa azione così plateale: “L’Ente sta mettendo in essere iniziative sproporzionate e arbitrarie che evidenziano profili di illegittimità penalmente rilevanti”.