Una richiesta di risarcimento, per oltre 3milioni di Euro è stata inviata nel 2015 agli ex amministratori giudiziari del Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano, società confiscata all’imprenditore Giuseppe Grigoli.
Che fine ha fatto questo procedimento giudiziario?
L’atto di citazione è stato emesso dai curatori fallimentari, di un’altra società appartenente al Gruppo Grigoli :la SpecialFruit srl di Castelvetrano , anch’essa confiscata e dichiarata fallita dal Tribuna di Marsala nel 2013.
Società quest’ultima, controllata in parte dal Gruppo 6 GDO.
I curatori fallimentari, Alessandro Casano e Gabriele Palazzotto nominati dal Tribunale di Marsala, per la gestione fallimentare della società hanno citato in giudizio nel 2015 gli amministratori giudiziari del Gruppo 6 GDO dell’epoca : Nicola Ribolla e Stefano Buscemi e anche Giuseppe Calcara, presente nel consiglio d’amministrazione di Special Fruit, fin dalla costituzione, poiché socio di capitale. Il caso scoppiò prima dell’inchiesta Saguto. I tre amministratori, a vario titolo ,vennero chiamati a rispondere di un presunto danno economico e patrimoniale, arrecato alla società in questione e collegata alla Gruppo 6 GDO , considerata l’azienda più rilevante nella disponibilità del prestanome di Matteo Messina Denaro, Giuseppe Grigoli.
La cifra richiesta in giudizio, per il presunto danno patrimoniale è di 3.111.996,00 Euro. Sono I Curatori fallimentari della Special fruit ,società che era partecipata per 40 % dal Gruppo 6 GDO e per il 20 % da Giuseppe Grigoli, e che doveva occuparsi della gestione e vendita di frutta e ortaggi, per gli oltre 60 supermercati disseminati nella Sicilia occidentale , dell’ imprenditore Grigoli a chiedere il corposo risarcimento .
Dagli atti risulterà che, successivamente, la Specialfruit aprì le vendite anche a clienti esterni alle società di Grigoli . Special fruit aveva trovato la sua genesi commerciale, per la vendita all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli locali . Molti infatti,gli agricoltori -fornitori del territorio dell’azienda poi fallita, che sono rimasti creditori ,per centinaia di migliaia di Euro . Questa società dava lavoro a 27 dipendenti.
Nel 2007,finisce nel maxi sequestro ordinato dalla Procura di Palermo in danno a Giuseppe Grigoli. Valore complessivo dei beni sequestrati e poi confiscati 7OO milioni di Euro.
Tutte le società più importanti venivano affidati dal Tribunale di Palermo ad amministratori giudiziari per la salvaguardia dei posti di lavoro e la sopravvivenza delle stesse aziende al momento del sequestro, totalmente attive. L’atto di citazione riguardava Giuseppe Calcara , Nicola Ribolla e Stefano Buscemi.Dovevano comparire davanti al Giudice del Tribunale di Palermo sezione V specializzata in Materia d’ Impresa.E’ un caso di “malagestio” di cui non sa più nulla.
In altri termini, i liquidatori di una società nella disponibilità dei beni dello Stato citano in giudizio amministratori ,di un’altra società appartenete all’Agenzia dei Beni Confiscati. Nelle 32 pagine che compongono l’atto di citazione i curatori fallimentari della special Fruit, contestano agli ex amministratori di avere causato un danno economico a accusandoli addirittura di cattiva gestione. In particolare , sarebbero stati riscontrate poste in bilancio che avrebbero comportato la messa in liquidazione della società, prima della data del 2013. Inoltre, i curatori, evidenziano alcune corpose perdite per contenziosi creditizi ,contratti da Special Fruit, con società leader nel settore della vendita a dettaglio come, la Coop.” 25 aprile” e la coop. “1 maggio” , società vicine alle coop rosse. Entrambi le società sono fallite arrecando notevoli danni al gruppo.
Il Circolaccio