Cinque deve essere processato”
Bagheria, le accuse al sindaco M5s
La richiesta di rinvio a giudizio a firma del procuratore di Termini Imerese Ambrogio
Cartosio.
C’è la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco grillino di Bagheria, Patrizio Cinque, e per gli altri 24 indagati. A firmarla il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e il sostituto Giovanni Antoci. Il giudice per l’udienza preliminare Claudio Emanuele Bencivinni ha fissato il processo per il prossimo 11 aprile. Allora gli indagati sapranno se saranno o meno rinviati a giudizio. Al sindaco, che si era autosospeso dal movimento, vengono contestati sei capi di accusa: turbativa d’asta, turbata libertà nella scelta del contraente, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. “Non posso che esprimere e manifestare tutta la mia fiducia nella magistratura, e rimango sereno perché fermamente convinto della mia innocenza”, aveva detto Cinque in occasione dell’avviso di conclusione delle indagini.
Il capitolo più spinoso dell’inchiesta coinvolge il vigile urbano Domenico Chiappone, il quale avrebbe fatto sapere al primo cittadino che erano partiti gli accertamenti sulla casa abusiva del cognato di Cinque, Domenico Buttitta. La polizia municipale si stava attivando per i controlli e le eventuali contestazioni. Ci sono poi le presunte anomalie per l’affidamento del servizi di raccolta dei rifiuti e la gestione del palazzetto dello sport. Tutte accuse respinte con forza dal primo cittadino e in parte ridimensionate dal giudice per le indagini preliminari Michele Guarnotta che respinse la richiesta di arresti domiciliari, applicando a Cinque il solo obbligo di firma, poi revocato.
Ecco i nomi degli altri indagati: Raimondo Giammanco, Michele Raspanti, Salvatore Rappa, Onofrio Lisuzzo, Romolo Salvatore Maggio, Manlio Munafò (ex commissario della Città metropolitana di Palermo), Maria Tiziana Maggio, Angela Battaglia, Maria Luisa Aiello, Antonina Di Leonardo (avrebbero tutti partecipato alla stesura del verbale considerato falso con cui si diede il via libera al noleggio dei mezzi per la raccolta dei rifiuti), Salvatore Asaro, Giuseppina Di Martino, Marco Gelsomino (rispettivamente presidente della commissione di gara, impiegata comunale e imprenditore che avrebbero condizionato la gara per l’acquisto di un altro autocompattatore), Angela Rizzo, Francesca Paola Abbate, Giovanni Sorci, Giuseppina Buttitta (tutti impiegati comunali, avrebbero falsificato un verbale nella procedura per un progetto di “innovazione sociale”), Caterina Finocchiaro e Salvatore Provenzano.
Fonte : Live Sicilia