A Marsala soffiano venti di campagna elettorale. A sorpresa, torna in scena ,l’ex deputato Massimo Grillo sconfitto nel 2015 alle amministrative.
Grillo, enfant prodige della politica trapanese e tra le menti più lucide della politica regionale iniziò molto presto a masticare di politica. A soli 23 anni, è eletto deputato dell’Assemblea regionale siciliana nelle elezioni del giugno 1986. Fu eletto nella Democrazia Cristiana della Provincia di Trapani, prendendo il posto in lista del padre Salvatore, deputato uscente non ricandidato e che per decenni raccolse consensi a go go nel territorio. Grillo da allora scrisse una carriera politica di prim’ordine. Dopo un periodo d’assestamento vista l’eredità ricevuta dal padre, divenne uno dei promotori del cambiamento tra i cattolici impegnati in politica. E’ tra i principali sostenitori della legge per l’elezione diretta del sindaco con il voto dei cittadini approvata nel 1992. Dopo l’ok di questo storico strumento di democrazia, sostenne uno dei migliori sindaci che Marsala e la Provincia di Trapani ricordi: l’ex arbitro e Notaio, Salvatore Lombardo. Massimo Grillo , contrariamente al padre , Salvatore si battè per un forte ricambio generazionale nell’area democristiana. Con coraggio , nel 2005, si oppose alle scelte politiche di Totò Cuffaro e non accettò di candidarsi alle nazionali in pieno contrasto con l’ex presidente. Questa drastica decisione all’interno dell’UDC, provocò nella sua corrente, una forte emorragia di sostenitori. Tra questi, il primo a lasciarlo, fu l’amico di sempre Gianni Pompeo che alla vigilia della campagna elettorale del 2007 per la corsa al secondo mandato a sindaco di Castelvetrano si “separa” da Massimo Grillo che lo aveva sostenuto con Beppe Bomgiorno nel 2001 , per aderire alla corrente di Cuffaro allora
potente Governatore della Sicilia. Massimo Grillo coerente con le sue idee innovative nel 2006 accetta di sfidare anche il senatore D’Alì per la corsa a presidente della Provincia . Fu sconfitto ma non si è mai arreso. Il suo amico d’infanzia Mimmo Turano non lasciò mai solo. Turano e Grillo sono stati sempre “vicini vicini”. Forse, adesso, per l’ex parlamentare è il momento di ritornare in politica e diventare punto di riferimento per tanti centristi disorientati. Grillo è un politico di formazione cattolica che mette al centro la dignità delle persone prima dell’interesse di bottega. Libertà come confronto delle idee ,del pensiero diverso e non come distruzione dell’avversario . Oggi la sua città ,attraversa una profonda crisi d’identità ed economica. Marsala , un tempo vera capitale economica della provincia è più conosciuta ormai per alcuni blog integralisti e blogghisti sputa sentenze che per il tessuto economico e culturale che portò nei secoli ,questa bellissima città ,ad essere conosciuta per il suo vino in ogni angolo del mondo.
A due anni dall’insediamento dell’amministrazione Di Girolamo si registra un crescente malcontento, anche tra i suoi maggiori sostenitori, che non ha precedenti in città. Non c’è piazza, fisica o virtuale, in cui i cittadini non manifestino ogni giorno disappunto e delusione per l’operato di Alberto Di Girolamo”.
L’attacco alla giunta comunale arriva da Massimo Grillo, che alle amministrative del 2015 fu il principale avversario del sindaco in carica, da cui fu sconfitto al ballottaggio. “Oggi, tuttavia, dire semplicemente “io l’avevo detto” non serve – prosegue l’ex parlamentare dell’Udc – Occorre ricercare delle soluzioni per evitare un degrado che rischia di divenire irreversibile. La città sembra rassegnata e un rinnovato attivismo del massimo consesso civico è l’unica via per mettere in campo un’adeguata reazione”.
Alla luce di ciò, Grillo lancia tre proposte: “1) Il Sindaco chiede la convocazione del Consiglio Comunale, prende atto del fallimento della sua amministrazione, cambia metodo, rivede il suo programma e prova a rilanciare l’azione amministrativa; 2) Il Consiglio Comunale si “sostituisce” al sindaco, prendendo forti e coraggiose iniziative trasversali volte a colmare le sue enormi carenze nel governo della città; 3) Il Consiglio Comunale sfiducia il sindaco”. “Marsala ed i marsalesi meritano di meglio, di molto meglio rispetto a quanto visto fino ad ora – conclude Grillo -. Sono certo che il Consiglio Comunale, in un momento di così grande difficoltà per la città, saprà assumersi con coraggio la necessaria responsabilità ed essere all’altezza del gravoso compito dinanzi al quale è stato posto dall’incapacità politica di Alberto Di Girolamo”.
“In democrazia è normale che ci possa essere malcontento – replica il sindaco –. In futuro i cittadini potranno scegliere altri candidati, ma Grillo forse non si è accorto che due anni fa non è stato eletto. Per quanto riguarda il Consiglio comunale, può fare quello che vuole”. Alberto Di Girolamo, naturalmente, difende l’operato della sua giunta: “In questi due anni abbiamo fatto quello che potevamo. Mi accusano di parlare poco con chi fa politica, ma la politica per me è fare i fatti. A giorni convocherò i giornalisti e parleremo del nostro operato. Voglio ricordare che abbiamo completato il Monumento ai Mille che prima era una discarica, abbiamo fatto spostare i rom che erano lì da decenni, abbiamo preso 5-6 autobus seminuovi, la differenziata è aumentata, abbiamo più vigili, sono cresciute le presenze turistiche. Bisognerebbe chiedersi cosa hanno fatto le amministrazioni precedenti e cosa si fa negli altri Comuni. Non abbiamo la bacchetta magica e non sono arrivati milioni dalla Regione, ma siamo capofila di area vasta e agenda urbana, di cui presto si vedranno i frutti. Chi oggi si lamenta è stato alla Regione o è tuttora là. Forse non riusciamo a comunicare bene quello che stiamo facendo, ma se si alzasse il livello del dibattito sarei più contento”.
Fonte Itaca Notizie