Il Consiglio d’Europa boccia il Vaticano sulla lotta al riciclaggio: “In quattro anni nemmeno un processo”
La denuncia del Comitato Moneyval
In quattro anni, dal 2013, cioè da quando è pienamente in funzione il sistema di rilevamento delle operazioni finanziarie sospette, in Vaticano non c’è stato neppure un processo penale per riciclaggio. È la denuncia del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa nel suo Rapporto pubblicato oggi a Strasburgo.E questo nonostante l’AIF, l’Autorità di informazione finanziaria, (equivalente dell’Uif della Banca d’Italia) nello stesso periodo, “lavorando in modo efficiente”abbia segnalato al Promotore di giustizia Vaticano ben 69 casi di presunto riciclaggio (individuati analizzando 530 operazioni sospette nel solo 2015) che hanno portato all’apertura di 27 procedimenti giudiziari e con ben 38 persone sotto indagine, e decine di milioni di euro sequestrati presso lo IOR.
Insomma, secondo i valutatori europei i buoni progressi compiuti dai regolatori finanziari in Vaticano avrebbero dovuto essere accompagnati da “muscoli giudiziari”. Ma ciò non è avvenuto: e per questo la Santa Sede si dovrà’ impegnare entro i prossimi due anni. Al riguardo il rapporto sottolinea una strana anomalia.
Nel presentare le proprie conclusioni a Strasburgo, il Vaticano aveva segnalato che 3 persone erano state incriminate in due casi di riciclaggio. Ebbene, questo, secondo Moneyval non è vero. “Questo non è accurato – si legge nel Rapporto – Può essere che la tabella statistica fornita alle autorità abbia creato confusione. Ma la tabella Moneyval richiede informazioni sulle accuse ML (money laundering) e FT (financing terrorism). Non fa riferimento a incriminazioni per reati diversi dal ML”.
In sostanza il Vaticano per far vedere che qualche processo l’aveva pur celebrato ha conteggiato ai fini dell’antiriciclaggio anche l’unico caso che si è concluso in un processo, quello clamoroso contro l’ex-presidente Giuseppe Profiti ed ex-tesoriere Massimo Spina dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù che sono stati recentemente sottoposti a giudizio per peculato per distrazione, per la ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Bertone. L’ex presidente è stato condannato per il reato minore di abuso di ufficio e condannato con la condizionale ad anno. L’ex-tesoriere è stato assolto con formula piena. Ma l’accusa e il reato loro contestati non hanno avuto a che fare con il riciclaggio, ha scritto nero su bianco Moneyval e quindi non possono essere conteggiati come un punto a favore della Santa Sede in questo settore.
Moneyval ha invece particolarmente apprezzato la creazione di una Unità specializzata nelle Indagini sui Crimini Economici e Finanziari nel Corpo della Gendarmeria e la nomina di un Promotore di Giustizia Aggiunto specializzato. Inoltre ha preso nota positivamente del fatto che dal 22 novembre scorso una nuova legge vaticana sottopone anche le ONG ai controlli antiriciclaggio.
Il picco di segnalazioni dell’AIF per transazioni sospette si è avuto nel 2015, a seguito della revisione di tutti i conti dello IOR. Il loro numero è declinato a 208 nel 2016 e 106 nel 2017. 380 sono stati i casi di cooperazione internazionale in materia penale. I valutatori del Consiglio d’Europa hanno pubblicato questo quarto rapporto periodico (2012,2013 e 2015), dopo che la Santa Sede si è impegnata nel percorso di trasparenza finanziaria dal 2009 per volontà di Papa Benedetto XVI.