Consentiteci il francesismo.
Cresce sempre di più , in Italia, l’ipocrisia del diritto. Il Garantismo verso chi subisce un procedimento giudiziario è solo acqua fritta.
Ormai è di moda la “tortura mediatica”che tanto comodo fa ad alcuni magistrati e politici
E’ finita la nobiltà antica
del garantismo , peraltro sancito dalla Costituzione.
Si può configurare un nuovo tipo di reato, ovvero quello di “tortura mediatica”?
Una tortura spietata che devasta psicologicamente e indebolisce l’accusato non mettendolo spesso, nella serenità di potersi difendere nelle sedi previste
Alcune associazioni stanno inviando note alla Corte europea su questo aspetto
Per i Pm e diversi giornali sei già “condannato” anche con il primo avviso di garanzia.
Rimane di augurarsi di non finire, per il piacere di qualche PM, nel tritacarne di un’inchiesta giudiziaria. Fortunatamente ci sono anche i Pm moderati che non cercano visibilità .Sono pochi ma ci sono
Per i PM vip “sei condannato prima di essere giudicato” e far conoscere le accuse nei confronti dell’indagato.
Un sistema da terzo mondo altro che garantismo
Spesso i processi sono indiziari, ovvero senza prove oggettive e si basano su indizi, ricostruzioni e intercettazioni scritte dai Pm, di cui l’accusato viene a conoscenza quando si concludono le indagini a suo carico. Possono passare anche anni e la gogna mediatica si attiva ogni volta che il PM prende delle decisioni. Nel caso del processo con rito abbreviato le udienze si tengono, per legge, a porte chiuse. Quindi niente stampa e niente estranei. Solo le parti interessate. Guarda caso, appena finisce la requisitoria il Pm, l’Ansa batte la notizia delle sue decisioni. Come hanno fatto ad avere le notizie?
Quando invece, parlano i legali della difesa, dall’aula non esce nulla. Dovrà essere, eventualmente l’avvocato difensore a farlo sapere ai giornalisti rischiando anche qualche provvedimento. Tutto ciò è errato in diritto. Tutto ciò non è costituzionale.
Se la legge dice che il dibattimento deve avvenire a porte chiuse un a ragione ci sarà. Invece, questo silenzio, importante, perchè il Gup, ovvero il giudice monocratico che deve valutare le posizioni, leggendo i giornali o facebook e altri siti potrebbe subire il condizionamento mediatico nell’emettere la sentenza. Quindi, nel processo italiano si gioca così : 3 contro 1 . Tintu cu ci capita sutta
Aboliamo la parola garantismo per sottrarlo dalle grinfie di chi non ci crede nemmeno un po’, ma ne agita la bandiera solo per convenienza politica
Sarebbe il caso, per decenza e pulizia del linguaggio, di abolire del tutto dal vocabolario politico la parola «garantista», almeno per salvarne la dignità. Garantista sarebbe infatti: chi difende i princìpi dello Stato di diritto, chi vuole processi giusti, chi detesta lo sputtanamento mediatico, chi difende il valore costituzionale della presunzione d’innocenza. Invece in Italia garantista è, nella totalità dei casi tranne rarissime eccezioni come i Radicali con Tortora o oggi Luigi Manconi che difende con coerenza i diritti dei poveracci e quelli degli avversari politici, chi vuole veder tutelati i diritti degli amici, dei sodali, dei parenti, riservando agli altri la gogna. Per cui si vedono fieri garantisti che si scandalizzano se escono intercettazioni intrusive sul caso Consip, perché quella è la parte politica da difendere, ma non hanno nulla da eccepire, anzi sotto sotto godono pure, se si apre la telenovela dei messaggi Whatsapp di Virginia Raggi, una nemica e dunque passibile di trattamento mediaticamente rude. E viceversa vedrai feroci forcaioli come i grillini che diventano agnelli garantisti se a finire sotto il torchio della giustizia capita qualche esponente del Movimento 5 Stelle. Uno spettacolo che sarebbe comico, se non fosse penoso e se non deturpasse il nobile nome di «garantismo», scambiandolo per uno strumento in mano al clan di appartenenza per piegarlo dove soffia il vento.
Insomma il garantismo è solo di convenienza e sa di politica.
Per distruggere la reputazione di una persona che non ha mai ucciso, non ha rubato e non ha commesso reati gravi, basta infilarlo in qualche filone d’inchiesta, a questo si aggiunge il gioco delle intercettazioni facili che i pm usano , insieme agli inquirenti, e finisci nel tritacarne. Il sistema che dovrebbe garantire fino a sentenza l’indagato è assolutamente a favore delle procure le quali si sono dotate di “uffici stampa” dove gli amici giornalisti ottengono tutte le informazioni e utili a scatenare la gogna mediatica. Tanto, ti prendi un buon avvocato e se è bravo finisci assolto. Queste persone, spesso, non hanno nessun rispetto per la dignità umana. altro che garantismo. Lo Stato italiano sulla carta ,ha la migliore Costituzione, in pratica ha un sistema giudiziario inquisitorio molto simile ai regimi del sud america . Esistono, per fortuna, ancora i giudici terzi e tribunali. Forse, potrebbero, togliere anche quelli. Anche la Cassazione. Visto che un PM e un buon giornalista di comodo senza rispettare nessuno regola deontologica, ti sbattono in prima paginagià con un avviso di garanzia e la condanna l’hai già avuta.
Fonte :IL Corriere
Il Circolaccio