Palermo, ancora chiusa Terapia intensiva coronarica del Civico: pazienti spediti in altri ospedali
Dopo la disinfestazione per la presenza di formiche l’attività non è ricominciata. L’odissea degli infartuati: 13 trasferimenti in ambulanza in 9 giorni. E all’Ingrassia i malati vengono ricoverati fuori posto. Ancora chiusa l’Emodinamica del Policlinico per un guasto all’angiografo, a scartamento ridotto quella dell’ospedale Cervello
Doveva riaprire 48 ore ore dopo la chiusura, almeno così si legge in un comunicato firmato dal manager Giovanni Migliore. E invece l’unità di Terapia intensiva coronarica dell’ospedale Civico di Palermo, chiusa dieci giorni fa per un’infestazione di formiche, non ha ancora riaperto i battenti. E non lo farà prima dell’inizio della prossima settimana. E così i pazienti con infarto che hanno subito un’angioplastica vengono ricoverati in altri reparti e messi su ambulanza e spediti in altri ospedali: dal 10 ottobre sono già tredici i trasferimenti. Col risultato che gli altri ospedali che funzionano a pieno regime scoppiano: oggi, nell’unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale Ingrassia, c’erano undici ricoverati ma i posti letto sono solo otto. In tre sono stati sistemati alla buona su posti aggiuntivi.
Soffrono anche le altre strutture. Dal 10 ottobre è chiusa l’Emodinamica del Policlinico Paolo Giaccone e i pazienti con infarto che hanno bisogno di angioplastica primaria vengono dirottati all’Ingrassia, al Civico o al Buccheri La Ferla. Perché? Un guasto al gruppo di continuita dell’angiografo della struttura universitaria ha costretto l’azienda a sospendere l’attività. E ci vorranno almeno altre due settimane per risolvere il problema: “Stiamo facendo un’indagine di mercato per l’acquisto di un nuovo gruppo di continuità”, fanno sapere i vertici dell’ospedale
universitario. Anche l’Emodinamica dell’ospedale Cervello funziona a scartamento ridotto, per mancanza di cardiologi emodinamisti: dal primo settembre il laboratorio è attivo solo dalle 8 alle 14, mentre nelle ore pomeridiane e notturne i pazienti che hanno bisogno di una procedura di emodinamica vengono trasferiti a Villa Sofia
Fonte: Repubblica