
Ruggirello, Genovese, Pellegrino sono i casi più recenti di inchieste che coinvolgono pezzi grossi della politica regionale , con i loro apparati “sporchi” e con tanto di interessi perniciosi a seguito. Non è da dimenticare neanche il caso Cuffaro seguito da Raffaele Lombardo . Su Crocetta, ritenuto l’uomo perfetto dai suoi amici di sinistra , ci sono varie indagini ed è coinvolto nel caso Montante , un altra vergogna in salsa antimafia. L’elenco è lungo e si potrebbero ricordare tanti casi di politici finiti sotto inchiesta per collegamenti con mafia, massoneria deviata e lobby economiche spregiudicate. Alcuni politici sotto inchiesta hanno pure nascosto la loro appartenenza, non solo alla massoneria, ma anche ad altre organizzazioni . Molti politici appartengono ad organizzazioni come l’Opus dei e poco si sa sul loro operato. Fino a prova contraria l’associazionismo in Italia non è reato ed consentito dalle leggi. Quello che non è accettabile di queste vicende collegate alle indagini è l’uso dell’associazionismo per il potere ed altri aspetti di becero interesse personale.
Una volta c’erano le sezioni dei partiti. Li si formavano e si forgiavano le coscienze dei politici. Finita l’era ideologica la politica è diventata una specie di supermercato. Il consenso come occasione d’acquisto o di scambio. Ci manca solo il “prendi 3 e paghi 2”. Il voto come compravendita e non solo per soldi. Anche un trasferimento di sede o un posto da primario barattato per voti. Da destra a sinistra si cresceva nelle sezioni e ci si batteva anche per gli ideali. Poveri illusi , credevano al valore sociale della politica. Adesso, i politici, dove crescono? Perchè entrano in politica e trovano spazio nelle liste? Tutto si è ridotto alla quantità di voti che porti e alla capacità di creare clientele. Poi, se tu eri mafioso o vicino ai mafiosi, se eri massone , numerario, o di altra associazione poco importava. Basta avere i voti per vincere . Questi sperti non avevano capito che tutto poi finisce se si esagera il giocattolo si rompe. E prima dei magistrati è arrivato il populismo e il sovranismo che ha messo alle crode la politica tradizionale.
La politica della seconda e terza repubblica che ha perso per farabutti i politici della prima, ha sostituito l’attivismo politico delle sezioni con il lobbismo e abili portatori di voti. Non importa se sei un deficiente o se appartieni ad ambienti dubbi, basta che si vince, portami i voti e poi “si viri”. Per anni, le liste e non solo a Castelvetrano, sono state farcite da “teste di legno”, spesso sconosciuti che, dopo il voto, rappresentavano centinaia e centinaia di consensi . La classica battuta da bar era :“ma chissu coumu fici a pigghiari tutti sti voti si politica un nna fattu mai Cu minchia ci li detti sti voti? Gente che, spesso ,non sapeva neanche chi fosse il responsabile della lista. Gente che neanche sapeva cosa dire e prendeva da 300 o 500 voti come consigliere. Dietro questi “figuri” spesso non ci sono solo i mafiosi. Ci sono anche i “geni” che non si sporcano le mani e che sono pronti ad orientare questi ” sperti” .Quando si tratta di fare certi interessi non si guarda al curriculum. La logica del vincere a tutti i costi è la fotografia della ricerca del consenso, non per la gestione del bene comune ma per avere potere e gestire . Zeman, nel calcio, ha insegnato una grande cosa: “non si gioca solo per vincere . si gioca per dimostrare che vali più del tuo avversario , come tecnica e preparazione“. Infatti, Zeman con la sua filosofia non ha vinto scudetti e nulla di speciale ma ha vinto nella vita, dando al calcio italiano molti talenti come, Schillaci Insigne e Florenzi . In questi anni e in tutte le liste, molti partecipanti hanno giocato sporco, comprando voti e ricattando le persone per un lavoro o per una visita medica. La magistratura lo sa danni. Forse pensava che i leader politici lo capissero da soli di smetterla .Invece, questi ingordi egoici ,non solo non hanno capito ma la loro immaturità e sfrenata ambizione (per usare termini eufemistici), non solo ha distrutto intere comunità ma talmente accecati dal potere, finiscono per non capire dove fermarsi , generando nei loro cervelli un confine tra la legalità e la gestione del potere tutto loro
Vista l’immaturità e l’ingordigia di questi politici, fa bene la magistratura attraverso le prefetture a bloccare le elezioni in quei luoghi dove il mix tra politica, mafia , massoneria e associazioni varie che sostengono questi sistemi, minano i diritti civili e le libertà democratiche, oltre a consumare reati.Tutto questo ha raso al suolo ogni forma di sviluppo e ha favorito solo il becero uso del clientelismo senza merito facendo scappare tanti giovani
Chiedersi, come vengono scelti i candidati? Come vengono formati? Quali sono i criteri di selezione di una lista? E’ fondamentale. I candidati a sindaco, non hanno guardato spesso, alle persone ma al loro pacchetto di voti. Questi portatori d’interesse di varia origine e con tanti voti con ragionamenti di bassa lega, non prevedono la coscienza politica e civica ma solo determinati interessi di parte. Purtroppo poi, il bisogno della gente, li rende più forti e la mafia ci mangia sopra con l’aiuto di colletti bianchi maligni
Ruggirello è stato una calamita del voto . Passato da Lombardo alla corte di Renzi Ruggirello, ha sempre portato con se il suo “parco clienti” dicui nessuno si preoccupava. Nessuno ha guardato se i voti facevano puzza di mafia o di altro.
Per il bene comune, tutti i politici che hanno goduto di questi voti , condizionati da ambienti sospetti, per governare o avere incarichi, si “stassiru a casa e non rompessero più i cabbasisi“. Lo faranno? Forse no. Ci penserà la magistratura e ancora una volta la politica avrà perso.
Ruggirello e la politica, una storia di interessi e clientele che sapeva solo di potere e favori
Da Repubblica
Eletto per la prima volta all’Ars nel 2006 nelle file dell’Mpa, nel 2015 entra nei dem nella corrente renziana
Per anni è stato un collaboratore fidato del deputato socialista Bartolo Pellegrino: è il suo segretario particolare quando Pellegrino diventa vice presidente della Regione nel governo Cuffaro. Poi spicca il volo da solo, diventando una calamita del voto trapanese. Paolo Ruggirello dopo aver lavorato per anni nella segreteria di Pellegrino (nel 2009 assolto per concorso esterno e prescritto per corruzione), nel 2006 viene eletto per la prima volta all’Ars con l’Mpa di Raffafele Lombardo con 10.400 voti. Nel 2008 viene rieletto, sempre con l’Mpa, raccogliendo 10.300 voti. Insomma, un pacchetto di consensi contati uno per uno.
Figlio di Giuseppe Ruggirello, patron della Banca industriale siciliana negli anni ’70 e imprenditore che investe anche nell’aeroporto di Birgi, Paolo è uno che di casacche ne ha cambiate davvero tante. Nel 2012 è rieletto per la terza volta a Palazzo dei Normanni sempre nelle file del centrodestra e nella lista di “Musumeci Presidente”. Nessun suo intervento forte a Sala d’Ercole che si ricordi, tranne quando arriva agli onore della cronaca per la firma su un ddl che sanava alcune case abusive nel Trapanese, compresa la sua. Ruggirello lavora invece molto dietro le quinte, soprattutto come deputato questore nell’ufficio di presidenza.
Il Circolaccio