Duello social tra Salvini e il Comune di Palermo. L’ufficio stampa a Matteo: “Suca”
L’ira del vicepremier. Poi Orlando annuncia sanzioni per il giornalista
Scontro Orlando-Salvini, gaffe dell’ufficio stampa
Orlando sul suo collaboratore: «Si valutano provvedimenti disciplinari» La notizia è stata molto bene occultata dalla libera stampa di sinistra e antipopulista. Probabilmente, a breve, uscirà anche qualche accusa a Salvini di essere amico di possibili mafiosi. Di solito, la strategia adottata dal potere intoccabile, per demolire gli avversari è questa. Magari non subito ma far uscire qualche foto trovata in “qualche luogo”imprecisato della Sicilia una stretta di mano a parenti o cugini e in mezzo a tante persone e la condanna mediatica scatta subito
Un colorito botta e risposta tra l’addetto stampa del Comune e il ministro dell’Interno scrive il nuovo capitolo della guerra aperta tra Roma e Palermo. Oggetto del contendere una parola di troppo, ma un suca postato su twitter che non è sfuggito al vicepremier Salvini. Vero è che, ormai “suca” è entrato nel lessico ordinario ma di certo un portavoce che, appunto porta la voce del suo datore di lavoro non può usare questi termini appare sempre più evidente come certi operatori delle comunicazioni istituzionali che dovrebbero essere iscritti all’ordine ormai si sentano autorizzati a sparare su tutto in forza di un “vittimismo” legalizzato dalla sinistra che è pronta a scagliare i suoi eserciti se qualcuno attacca i loro compagni e sta zitta quando gli insulti si indirizzano ad altri. ” Dire “suca ” ad un Ministro della Repubblica senza che nessuno dell’Ordine intervenga è da Repubblica delle Banane . L’importante è colpire gli avversari e difendere gli amici
Questa volta l’oggetto del contendere non sono i migranti, ma una parola di troppo. E che parola, un suca postato su twitter da Fabio Citrano, membro dell’ufficio stampa del Comune di Palermo, scrive l’ennesimo capitolo dello scontro ormai a tutto campo tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. La battaglia nasce dalla volontà del primo cittadino di non dare esecuzione al decreto sicurezza che porta la firma dello stesso Salvini, guadagnandosi così la stima di molti sindaci che hanno seguito l’esempio, ma anche le ire del leader leghista.
Ovviamente il tweet non è passato inosservato al ministro, che ha subito replicato sui suoi social con tanto di screenshot e di foto del giornalista: «La professionale replica che ho ricevuto dal responsabile stampa del Comune di Palermo: “SUCA”! Capito? Un vero “lord”… Ma questi dove pensano di essere???». Pronta la replica di Citrano, che prima posta la sua personale spiegazione: «Si, è vero, perché al Comune di Palermo ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni. All’ufficio stampa lavoro io e anche la collega Patrizia Biagi, militante della Lega, che nella pagina privata attacca il sindaco. Per fortuna i dipendenti pubblici possono ancora (fino a quando?) avere le proprie idee e manifestarle, purché questo non intacchi la professionalità del lavoro che svolgono per l’ente pubblico». Poi pubblica un articolo del Fatto quotidiano in cui si parla della tesi di laurea di una studentessa palermitana sulla parola suca e sulle sue mille sfaccettature e accezioni.
Fonte :Il Tempo Meridione news