Usare il brand “Messina Denaro ” per fare carriera e vendere libri . Tanto brodo che è servito solo a chi ha fatto soldi nel nome del boss I carabinieri hanno evidenziato la sua arroganza nel muoversi come un cittadino qualunque non temendo le indagini.
Quanta scena per il caso Giambalvo. Televisioni e giornali hanno dato spazio senza fine all’ex consigliere : Castelvetrano per mesi sotto attacco mediatico e il boss si godeva la vita tra Campobello di Mazara e probabilmente Palermo. La Cassazione dirà che, il caso Giambalvo, si può considerare come una delle più grandi balle della recente cronaca giudiziaria. Grande sia per la quantità di particolari inventati dall’imputato, Calogero Giambalvo, sia per il personaggio coinvolto: Matteo Messina Denaro. Eppure, Teresa Principato, oggi in pensione, ha impegnato forze e risorse per questa indagine. Indagine, che non ha messo paura al boss:. Neanche gli articoli di giornale della stampa filo procure lo hanno preoccupato
Mentre gli davano la caccia il superlatitante se ne andava serenamente in giro a far la bella vita
Cazzate a gogo . Tutti a darsi visibilità, bastava parlare del boss di Castelvetrano. E adesso, che Messina Denaro è in fin di vita cosa si inventeranno? Questa gente non può rimanere a spasso. Succedeva anche con Salvatore Giuliano negli anni 50.
Tanto fumo e poco arrosto
Tutti pronti a “sfruttare” il nome del latitante. Dai magistrati poco attenti a poliziotti in cerca di carriera per finire con abili scrittori e giornalisti accecati di protagonismo. Messina Denaro un pò di gloria la garantiva a tutti. Esclusi i soliti professionisti seri e attenti , in tanti hanno speculato su questa latitanza. Una notizia di mafia vera o falsa non è notizia se non ci infilavi il nome del boss. Strana la mancanza di paura dell’ex latitante che andava pure al bar a Campobello di Mazara, frequentato pure dai carabinieri
E ancora, vi ricordate le fesserie dette dal falso pentito Tuzzolino? Quel pentito ritenuto credibile da Teresa Principato e da alcuni PM antimafia? Tuzzolino è stato condannato per le cazzate dette. Messina Denaro , leggendo i giornali in quel periodo avrà stappato bottiglie di Kristal e magari è uscito a mangiare al ristorante. – Giocate pure con il mio nome-avrà detto- e se vi fa piacere e vi porta vantaggi, continuate pure, tanto non mi tange minimamente-Distruggete la vita di chi volete. Tanto io sto beatamente bene-
Cari “esperti di mafia” sappiate, anche se non ve ne importa un fico secco, che avete giocato in questi anni con le sorti di una comunità che è ormai piegata su se stessa, dopo le tante indagini, le milionarie confische di beni mafiosi finiti al fallimento . Siete riusciti pure a far “bere” ai beoni che il boss vivesse a Castelvetrano . Non era cosi. E ancora attendiamo di sapere le alte protezioni del boss.
Del resto, buttando fango su tutti, si possono aiutare i furbi potenti che probabilmente continueranno a gestire i grossi interessi del boss. Se non si trovano i soldi non finiti nelle confische, il suo potere occulto continuerà anche dopo morto, continuando ad intossicare l’economia locale. Non ci vuole molto a capire che, nonostante i tanti arresti e le numerose confische Messina Denaro non soffriva certo di crisi economica. Lusso e soldi non facevano difetto al boss. Chi è riuscito a sfuggire ai controlli in tutti questi anni? Anche questa pista è stata sbagliata?
Ass. Verità e Giustizia
Fonte : Sicilia Informazioni