Per i nove odiatori da tastiera, tra cui due palermitani, ipotesi di reato di attentato alla libertà, offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere
“La mafia ha ucciso il Mattarella sbagliato” oppure “Ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?” o ancora “Bisogna bruciarlo vivo a questa m…. di uomo” sono solo una minima parte degli insulti e le minacce al Presidente della Repubblica, circolate in rete due anni fa quando il Capo dello Stato si oppose alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia del primo governo Conte a maggioranza Lega-M5S.
Per quegli insulti sui social il sostituto procuratore Gery Ferrara e l’aggiunto Marzia Sabella hanno chiesto il rinvio a giudizio per nove odiatori da tastiera con l’ipotesi di reato di attentato alla libertà, offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere. Fra i nove haters ci sono due palermitani, Manlio Cassarà e Mirko Bonomo, che fra il 25 e il 28 maggio del 2018 si scagliarono dai loro computer, tablet e telefonini contro Sergio Mattarella. Gli altri sono odiatori disseminati in tutta Italia: ci sono i milanesi Dalves Porru e Davide Palotti, alla bolognese Elvira Zanrosso, dai pugliesi Michele Calabrese e Gennaro Zimotti al veneto Eddi Cavaglieri, senza contare il romano Massimiliano Volpi.
Fonte: Repubblica