È un autunno struggente con giornate e colori straordinariamente caldi che si alternano a improvvise piogge. Il tempo come la politica moderna. Oggi c’è il sole e poi piove. Il popolo italiano ancora crede alla politica? Sembra di no. O almeno sono rimasti in pochi. Chi crede alla politica con la P grande pare essere destinato a sorbirsi i malanni degli attuali partiti e dell’informazione alla ricerca di una politica che non c’è più. Dopo aver gufato per anni sulla fine della prima e seconda Repubblica , i grandi “costruttori” della politica moderna tentano di far partire la Terza di Repubblica . L’eccellente risultato? Un casino. La politica? E’ finita da un pezzo. Non è normale che si faccia un Governo solo per evitare di andare alle urne. Non può esistere un Governo che si regge solo sull’antisalvinismo
Salvini, un leader senza terra. Matteo dove arriva si posa e raccoglie.La politica sbagliata, genera strani fenomeni aggregativi che non hanno nulla a che spartire con il vero compito della politica in un Paese evoluto. I capi popolo sono l’antipolitica
Le “sardine” ? Solo provocazione
La democrazia parlamentare e la Costituzione in Italia prevede la presenza dei partiti che trovano riscontro e consenso attraverso il voto. Semplice? In Italia no. Il populismo imperante, cresciuto sui difetti della vecchia politica e l’incapacità di avere una classe dirigente che possa onorare questo Paese e questo titolo, dopo aver denigrato il sistema con l’uso anche dl giustizialismo e della delegittimazione. Tutti hanno montato e smontato il sistema elettorale dal maggioritario, al bipolarismo, all’alternanza, facendo elevare gente che, in passato non sarebbe diventata neanche segretario di sezione. La mancata formazione , la criticità a gestire l’elettorato da parte dei partiti, ha fatto diventare la politica italiana uno spazio aperto , utile a salvare i magnanimi lombi di piccoli politici, la bulimia del potere di scaltri e cialtroni e la furbizia di pochi preparati.
Con le manie di protagonismo dei vari leaderetti, mai passati dalle maglie di sezioni e territorio è evidentemente impossibile generare politici di spessore . In passato, prima di rilasciare dichiarazioni politiche, si rinunivano segreterie, comitati , oggi? Basta qualche post ed un’ eventuale vittoria di “LIKE” su FB. Sui social, consumandosi quotidianamente un conflitto acido, inconcludente con proposte spesso vacue, si ottiene l’effetto “caduta” con la conseguente fine della vera democrazia
Il demenziale, l’offesa , l’odio viaggiano sui social , senza limiti . Insomma il vuoto politico . Con una povertà di argomenti, si assiste allo scivolare di capi popolo che vivono sul pianeta dell’improvvisazione .0gni giorno è un giorno di guerra e cresce la litigiosità politica a discapito della crescita culturale e normativa.Una politica che sbarra la strada alla realizzazione di ciò che altrove è considerato normale e dove soprattutto vive e si confronta democraticamente una classe dirigente degna di essere definita così e di stare alla guida di un Paese.Insomma, nonostante tutto , ci tocca rimpiangere i tempi delle sezioni e dei vecchi partiti