Altri arresti nel tentativo dì stanarlo. Altra azione che colpisce fiancheggiatori e Lui sempre libero. Tutti lo cercano e nessuno lo trova. Centinaia di arresti e centinaia di indagini e il boss sanguinario sfugge sempre. Come riesce a trovare una protezione tale da sfuggire al controllo di decine e decine di squadre che lavorano per arrestarlo? Questa guerra al boss ha tanti misteri ma a pagare il conto più salato sono le comunità interessate da questa guerra alla mafia di Messina Denaro.27 anni di inchieste non hanno messo paura al boss che vive libero. Le procure siciliane tutte impegnate e tutte con strategie diverse. C’è pure chi usa il Ddt , come fecero gli americani e magari ,si ammazzano pure gli insetti buoni oltre a pidocchi, piattole e cimici. Neanche l’ arresto di familiari e parenti lo hanno smosso. Silenzio, non reagisce. Neanche un passo falso. Tanti coglioni che si fanno massacrare dallo Stato per difendere la sua libertà?Tra le varie teorie, due possono essere le ipotesi attendibili 😮 chi lo protegge sa che non possono arrivare a Lui e gode, anche tea le istituzioni di benefici notevoli anche di tipo economico , oppure sempre tra i furbi fiancheggiatori, si teme che qualcuno , gli farà la pelle se fa arrestare il latitante. Tutto è un giallo con Messina Denaro e manca il commissario Montalbano che riesce a prenderlo. La sua mancata cattura ha mandato in tilt pure l’ antimafia di potere e double face. Neanche a loro serve più il boss libero
Gli arresti di oggi
Un giro di droga fra la Sicilia, Milano, la Spagna e il Marocco. Un gruppo di fedelissimi di Matteo Messina Denaro con affari loschi fuori dall’Isola e sullo sfondo l’imprendibile primula rossa della mafia. Tre persone sono state arrestate oggi nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale di Palermo su una associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti che ha operato sotto l’egida di Cosa nostra siciliana e all’ombra del latitante Matteo Messina Denaro.
Tra gli arrestati figura il 73enne Antonio Messina, anziano massone ed ex avvocato trapanese da anni residente a Bologna. Per ragioni di età, è stato posto ai domiciliari. Oltre a lui, in manette sono finiti Giacomo Tamburello, 59 anni, e Nicolò Mistretta, di 64.
Nelle intercettazioni, una conversazione fra Messina e Giuseppe Fidanzati, figlio dell’ex boss dell’Acquasanta, nella quale si parlerebbe di Matteo Messina Denaro, “Iddu“, che sarebbe partito dalla stazione di Trapani in treno e si sarebbe fatto accompagnare a bordo di una Mercedes da “Mimmu” (identificato in Domenico Scimonelli).
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip è stata eseguita da carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani e da militari del Gico del nucleo di Polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo.
All’alba di oggi in tutto il territorio nazionale sono state eseguite decine di perquisizioni, che hanno visto impiegati oltre 100 militari dell’Arma e delle Fiamme gialle, supportati da unità cinofile, e hanno riguardato abitazioni e luoghi nella disponibilità degli indagati.
Fonte : Il Sicilia