
Sono numerosi i comuni siciliani che sono rimasti per anni, “oggetto” di interesse dell’agire antimafioso di sistema. Castelvetrano è tra questi. E’ stato solo amore per la legalità? Le recenti inchieste fanno pensare altro.
L’antimafia conosciuta in questi anni e una parte politica che l’ha sostenuta ha ottenuto enormi vantaggi dall’attività che, in “teoria” doveva contrastare la sub cultura mafiosa e i criminali. Molti i vantaggi economici e politici. Tra i vari “regali” fatti, anche quello del salvacondotto di alcuni magistrati per arrivare ad ogni costo all’obiettivo di demolire i nemici
Il prezzo pagato dalle comunità è altissimo. Sospetti e strategie mediatiche hanno fatto il loro gioco impoverendo territori interi e facendo guadagnare molti soldi ad amministratori e associazioni
I mafiosi in galera e le loro aziende distrutte. Aziende che davano lavoro a molti.
Miliardi di Euro di fatturato andati a finire nel buco di misteriosi affidamenti giudiziari. Migliaia di posti di lavoro azzerati e quintali di sospetti e indagini su chi si permetteva di contrastare l’antimafia. Chi paga tutti questi danni? Chi doveva controllare?
Castelvetrano città massacrata per colpa del boss Messina Denaro e dello Stato che ha trattato con la mafia. Anni di sospetti e arresti , risultato: Castelvetrano sull’orlo del baratro e il latitante e i suoi veri complici in vacanza chissà dove
Rosy Bindi iniziò un tiro incrociato su Castelvetrano nel 2016 . Gli fu chiesto di visitare la città e la sua comunità Non è mai venuta
Che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un’ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla
M. Kundera
I castelvetranesi? Per molti antimafiosi, o sono stati collusi con la mafia o comunque hanno chiuso gli occhi nascondendosi dietro il muro. Esclusi i “proprietari” di salvacondotto , tutti gli altri rimangono nell’ampio spazio del sospetto. Ogni atteggiamento, ogni azione, relativa a questa città , ormai, parte da questo inaccettabile presupposto.Con l’agire dei “salvacondottisti” autorizzati, è stato pure negato il diritto di libero pensiero. Se provavi a dire qualcosa contro l’antimafia per l’onore della verità documentata, finivi tra i sospettati e li dovevi rimanere anche con il rischio di finire sotto inchiesta.
Volevi o vuoi fare qualcosa per svegliare la città dal torpore? Vuoi dire la tua sulla grave crisi e sul disastro degli ultimi anni ? Vuoi dire che la colpa non è tutta dei castelvetranesi se Messina Denaro è da 27 anni latitante? Vuoi affermare che questa latitanza ha fatto comodo a certa antimafia e a pezzi dello Stato? Occhio, puoi finire inevitabilmente dentro l’area del “sospetto” che dice: “favorisce la famiglia mafiosa” con le conseguenze del caso. Oppure , scatta l’altra opzione: e ti mettono subito dentro il “TRITACARNE DELLA GOGNA MEDIATICA”
Non ha importanza come la puoi favorire questa cazzo di mafia o se non hai mai avuto nulla a che fare con la vera mafia e i loro potenti amici. Scatta la punizione, punto e basta! Una valutazione che può apparire superficiale ma non lo è nei fatti reali.
Da qualche tempo è partita una sottile strategia che , oltre a distruggere quel poco d’immagine della città, tende a generare quintali di sospetti . Sia chiaro: solo su una parte dei castelvetranesi.
Quei castelvetranesi scartati dall’antimafia e che hanno avuto un pensiero diverso. E’ nata la “prigione” mediatica. Tutti coloro che non “appartengono” agli amici dell’antimafia e affini a Castelvetrano emanano il nauseabondo puzzo della mafia.Chi stabilisce questo criterio strategico? Fatevi qualche domanda. Vi può servire leggere quello che dice Bolzoni o il Procuratore Gratteri
Il risultato di tutta questa antimafia, lontana chilometri dagli insegnamenti di Falcone e Borsellino e che dice di aver “lottato” contro i mafiosi ha generato solo devastazione, odio e lacerazione sociale.Bombe mediatiche sui territori e cattiva gestione dei beni che hanno distrutto ogni speranza di riscatto
Gli americani per vincere la guerra contro il Giappone usarono le bombe atomiche. Almeno loro riuscirono a battere i nipponici .Vinsero facendo morire centinaia di migliaia di vittime innocenti . Tra di loro bambini e anziani. Nonostante le bombe “atomiche” tirate negli ultimi anni, dalle parti di Castelvetrano la guerra non è ancora vinta. Il boss è latitante e con lui i suoi veri complici che sanno che “LUI” sa molto sulle stragi e può essere pericoloso. Meglio gettare altre bombe al “sospetto” e al “depistaggio”
L’ultimo epiteto, contro Castelvetrano in ordine di tempo , lo scrisse Rosy Bindi nel 2017
” Castelvetrano città grigio antracite”
Sono passati quasi tre anni da quella dichiarazione e la città ancora attende di sapere chi sono stati gli amici dei mafiosi dentro il Comune di Castelvetrano